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tecnologia

Trump: i giganti della Silicon Valley contro la chiusura dei confini

Negli Stati Uniti un numero considerevole di immigrati estremamente specializzati che hanno trovato occupazione grazie a “H-1B visa program” lavorano nel settore della tecnologia. Considerato questo fatto, non sorprende che diversi leader del comparto si siano schierati contro la decisione di Trump di sospendere l’ammissione dei rifugiati per 120 giorni e di impedire, per almeno 90 giorni, l’ottenimento del visto americano alle persone provenienti da sette Paesi a maggioranza mussulmana.

Trump starebbe anche lavorando a un ordine esecutivo volto a modificare l’H-1B visa program, che era stato originariamente pensato per consentire alle imprese americane di assumere lavoratori specializzati nel caso non fossero riuscite a trovare un candidato americano che riuscisse a soddisfare le caratteristiche richieste. Tuttavia, secondo il neo-Presidente statunitense, questo programma sarebbe stato sfruttato dalle tech companies per assumere lavoratori stranieri pagandoli meno rispetto ai “concorrenti” statunitensi. L’infografica è stata realizzata da www.statista.com

La proposta di Trump punterebbe a obbligare le aziende a dare priorità ai richiedenti americani e, solo nel caso in cui nessuno risultasse adatto al ruolo, assumere il candidato straniero più specializzato, quello cioè che richiede lo stipendio più alto in virtù delle sue competenze.

Dalla tabella emerge con evidenza un fatto: tutte le principali tech companies ricorrono al lavoro specializzato di cittadini stranieri, in particolare IBM, Microsoft, Google, Amazon, Apple, Intel e Facebook hanno assunto oltre mille lavoratori grazie all’H-1B visa program solo nel 2016. Inoltre, come risulta dai salari indicati, le posizioni occupate da stranieri richiedono skill tecniche molto specifiche che vengono ben retribuite in termini di stipendio. Un dato che sembra confutare l’accusa del repubblicano su un abuso da parte delle aziende tecnologiche del programma di integrazione degli immigrati.

@MichelaPiccoli_