La destra francese, che vede allontanarsi una vittoria alle presidenziali data per scontata fino a dieci giorni fa, è ormai in preda al panico. Ufficialmente continua a difendere François Fillon, il suo candidato all’Eliseo, ma sono in molti a pensare che la battaglia è perduta e che bisogna rapidamente cambiare cavallo.
Dopo la vicenda – rivelata dal settimanale “Canard Enchainè” – sulla retribuzione della moglie del candidato per l’attività di assistente parlamentare a Marc Joulaud (il successore del marito alla Camera), Fillon dà l’impressione di aver perso il proverbiale sangue freddo. La coniuge è infatti accusata di aver percepito uno stipendio superiore (più di 10mila euro) rispetto a quanto il parlamentare Joulaud avesse a disposizione (9.560 euro) per remunerare i propri collaboratori.
L’ex premier ha chiesto ai parlamentari della destra di sostenerlo e rimanere compatti, nella speranza che arrivi una rapida archiviazione da parte della Procura. Ma deputati e senatori scalpitano. E due di loro sono già usciti allo scoperto sollecitando il partito a scegliere rapidamente un nuovo candidato. I sondaggi sembrano dar ragione ai “frondisti”: quello realizzato dal quotidiano economico “Les Echos” vede Fillon ormai in terza posizione al primo turno delle presidenziali (con il 19-20%), preceduto da Emmanuel Macron (22-23%) e dalla Le Pen (26-27%). Anche il socialista Benoit Hamon è poco lontano, con il 16-17%.