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Tecnologie tessili: l’Italia è il secondo produttore europeo e il sesto esportatore mondiale

L’Italia siede al tavolo dei “giganti” quando si parla di tecnologie tessili: il nostro Paese è il secondo produttore europeo dietro la Germania e il sesto esportatore di tecnologia per il cucito e l’abbigliamento a livello mondiale. Le imprese italiane che lavorano nel settore generano ricavi annui per quasi 3 miliardi di euro, con i mercati stranieri ad assorbire circa il 40% di questo fatturato.

Ad apprezzare la produzione made in Italy sono, dunque, molti clienti internazionali. Tra i principali, nel 2015, c’erano la Cina (prima con una quota oltre i 20 milioni di euro), Bangladesh, Turchia, Brasile e India.

Allargando il focus sui big player del settore, a guidare la classifica dei principali esportatori mondiali di tecnologie tessili c’è la Cina, che nel 2015 ha venduto all’estero prodotti per oltre 2 miliardi di euro, seguita da Giappone e Germania. Quest’ultima non solo è il più grande produttore europeo nel comparto considerato, ma è il primo dei Paesi Ue e il terzo a livello mondiale tra gli esportatori di tecnologia dedicata nello specifico al cucito e all’abbigliamento: ha chiuso il 2015 con esportazioni per 523 milioni di euro, mettendo a segno un +6% rispetto al 2015 – il tasso di crescita più elevato registrato dal 2003.

Articolo sul Sole 24 Ore del 6 febbraio a pagina 10
Ultimi commenti
  • Elio |

    Concordo in tutto. In particolare ritengo opportuno sottolineare l’aspetto della dimensione delle nostre (mini)-aziende che sul mercato internazionale, perché ormai globale, vengono a trovarsi di fronte ad organizzazioni con strumenti e supporto operativo di ben altra scala.

  • Giancarlo |

    Strano che non ci sia nessun commento una volta che siamo tra gli er più!

  • Giovanni |

    Non basta! L’Italia per le competenze che ha, per l’antica tradizione in questo settore, per la fantasia e la creatività che la contraddistingue dovrebbe essere al primo posto almeno in Europa. Ma purtroppo ci facciamo battere sempre dai tedeschi che riescono a produrre a minor prezzo e sfruttano appieno le loro capacità tecnologiche e manageriali. Purtroppo le nostre aziende sono troppo piccole rispetto a quelle tedesche per cui faticano ad affrontare i mercati internazionali e faticano ad ammodernarsi sul piano tecnologico. Inoltre i tedeschi sono i maggiori produttori di macchine e tecnologie per il tessile. Quindi guadagnano su ogni lato del poligono che riguarda questo settore. Le aziende italiane dovrebbero consorziarsi in modo da fare squadra e il governo dovrebbe supportare maggiormente l’aspetto tecnologico con interventi di tipo fiscale e normativo.

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