Il “dot plot” della Federal Reserve è un grafico che sintetizza le indicazioni dei membri del Consiglio della banca centrale Usa sul livello appropriato dei tassi americani per la fine dell’anno in corso e dei due successivi, oltre che a lungo termine. A ciascun punto corrisponde la previsione di ciascun banchiere, che viene espressa ogni tre mesi al termine della riunione Fed (marzo, giugno, settembre e dicembre) e che i mercati seguono con estrema attenzione.
Le indicazioni non vengono poi necessariamente confermate dai fatti, anche perché l’evoluzione della situazione economica può seguire un corso differente rispetto a quanto previsto. Negli ultimi anni, come si può vedere mettendo a confronto il “dot plot” diffuso ieri sera a Washington con quello dei periodi precedenti, i banchieri Fed hanno costantemente sovrastimato il livello dei tassi, e si sono poi dovuti adeguare alle previsioni molto meno ottimiste dei mercati.
Da qualche mese a questa parte la tendenza si è però ribaltata e sono gli investitori a dover inseguire una Banca centrale più aggressiva, che vede due ulteriori strette da qui a fine anno dopo quella di ieri sera. E che punta a un livello adeguato per i tassi Usa nel lungo termine del 3 per cento.