Il 2016 è stato un anno tristemente segnato dal terrorismo. Gli attacchi di Bruxelles in marzo, la strage di Nizza la sera del 14 luglio 2016, fino all’attentato ai mercatini natalizi di Berlino, che ha chiuso tragicamente l’anno. L’Italia ha dovuto fino ad oggi subire solo piccoli incidenti, ma si è improvvisamente trovata al centro dell’attenzione mondiale il 23 dicembre scorso, con l’arresto di Anis Amri, autore della strage di Berlino.
Iraq, Afghanistan, Pakistan, Siria, Somalia, Turchia. Sono queste le nazioni maggiormente colpite dal terrorismo. In base ai dati raccolti su Wikipedia il 2016 registra attentati ogni mese e in tutte le parti del mondo, principalmente di stampo islamico estremista. L’Iraq, in particolare, registra l’ennesimo anno nero della sua storia recente, segnato da ben 7351 vittime e 8939 tra feriti e rapiti, molti dei quali concentrati nella capitale Baghdad. Numeri oltre 7 volte superiori a quelli di Afghanistan e Pakistan, dove agiscono principalmente i talebani afghani e quelli pakistani di Tehrik-i-taliban, coalizione attiva soprattutto nelle zone semiautonome del nordovest e costituita in gran parte da veterani con precedenti di combattimento in Afghanistan, poi tornati in patria. In Turchia, paese che durante il 2016 ha subito anche un tentativo di colpo di stato, si registrano 480 vittime. Tra queste anche l’ambasciatore russo, Andrey Karlov, freddato ad Ankara da un estremista islamico vicino ad Al-Nusra.
La grafica che accompagna la mappa analizza, alcuni dei gruppi più attivi dell’ultimo anno. Come mostrato in legenda, ogni schema è una sorta di piccolo calendario, in cui sono stati segnati i principali attentati compiuti dalle diverse organizzazioni. Ogni colonna è un mese del 2016, giorno per giorno, dall’alto verso il basso. Intuitivamente, più punti appaiono in questa parte centrale, più il gruppo è stato attivo durante l’anno. Sopra e sotto i piccoli grafici a barre aiutano a quantificare vittime (nella parte superiore, in rosso) e feriti/rapiti (nella parte inferiore, in blu), mese per mese. I petali sulla sinistra, che incorniciano il nome dell’organizzazione a cui si riferiscono, rappresentano ognuno un continente. Un petalo rosso indica la presenza del gruppo terroristico nel continente a cui fa riferimento, i petali grigi segnalano invece l’assenza di attività nell’area. Più petali si colorano di rosso, maggiore è la capacità del gruppo di muoversi e compiere attentati su più continenti.
Lo Stato Islamico si conferma di gran lunga il gruppo terroristico maggiormente attivo. L’Isis è l’unico gruppo capace di muoversi trasversalmente su 5 diversi continenti (Asia, Africa, Europa, Nord America e nella transcontinentale Indonesia), sfruttando una straordinaria capacità di reclutamento della gioventù sunnita (e non solo), direttamente nei luoghi d’origine. Se Al-Nusra ha saputo muoversi, oltre che in Siria, anche sul territorio turco, l’Isis è riuscita a colpire più volte il cuore dell’Europa, con attentati in Belgio, Germania, Francia, Italia, Russia, UK e Turchia stessa.
In totale, sono più di 15mila le vittime del terrorismo nel 2016, con 22558 tra persone ferite e rapite in tutto il mondo.
Autore: Filippo Mastroianni. Laureato in Scienze della Comunicazione, scrive online da anni di politica e cinema. Appassionato di data journalism e data visualization, realizza grafiche interattive per dar voce ai numeri e alle storie che hanno da raccontare. @FilMastroianni