Le compravendite sarebbero 565mila. È la stima di Nomisma sul numero di operazioni immobiliari del 2017. Il 2016 si è concluso sfiorando quota 529mila scambi, con una crescita nell’ultimo trimestre del 15,2% , in frenata rispetto agli incrementi riscontrati nel periodi precedenti: +20,7%, +23% e +17,5% rispettivamente nel primo secondo e terzo trimestre
Il 60% è la parte delle compravendite che secondo le stime di Nomisma è sostenuta da un mutuo. Si tratta di un indicatore che mostra come la domanda sia debole in quanto strettamente legata al mercato finanziario. Considerando solo le erogazioni nette (depurando la componente di surroga e sostituzione) ci si attesta a 36,3 miliardi di euro nel 2016 (+23,1%). Più in particolare a perdere valore sono soprattutto Novara (-4% per l’usato), Parma (-3,3%) e Trieste (-3%). Al contrario contengono il calo sotto l’1% Messina, Bergamo e Livorno. Nomisma sposta quindi al 2019 il ritorno in terreno positivo, prevedendo cali di circa l’1% quest’anno e dello 0,2% nel 2018.