Una capitalizzazione di mercato da 674 miliardi di euro. Tanto valgono le prime 50 società del lusso e della moda quotate in tutto il mondo. Ma nonostante i big continuino a macinare utili e rialzi in Borsa, le nuove nate del comparto non hanno vita facile nella raccolta di capitali per crescere. In un settore in pieno fermento, da ultimo l’annuncio del riassetto dell’impero della famiglia Arnault con il riacquisto di Dior e la fusione con Lvmh, le startup in Europa si fanno strada a fatica.
In Italia, secondo l’Osservatorio Startup hi-tech del Politecnico di Milano, gli investimenti dello scorso anno si contano davvero sulle dita di una mano. Il più rilevante è quello in Lanieri, la piattaforma online di abiti da uomo su misura made in Italy, che ha raccolto 3 milioni raggiungendo così la quota di 4,5 milioni in 4 anni. A seguire il marketplace Sconto Digitale con 1,5 milioni e Armadio Verde con 1,3 milioni. Sotto il milione gli investimenti ricevuti, invece, da Velasca (0,72 milioni) specializzata in calzature su misura e Martha’s Cottage (mezzo milione), specializzata in accessori per matrimoni.
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