Emmanuel Macron è il nuovo presidente francese. Lanciato dai sondaggi, le percentuali di Macron erano anzi state sottostimate rispetto al risultato finale.
Previsioni e risultati finali a confronto
Noi di Info Data abbiamo raccolto in due ulteriori dashboard i sondaggi precedenti al secondo turno e i risultati finali, aggiornando questa visual story delle elezioni presidenziali francesi.
Nella tab 2nd Round Polls sono stati raccolti i sondaggi, sviluppati giorno per giorno da Opinion Way. Emmanuel Macron era dato al 61%, mentre Marine Le Pen al 39%. Percentuali che sembravano non lasciare spazio a sorprese. Sia perché un margine di errore così ampio non è probabilmente mai stato registrato (parliamo di 22 punti percentuali di margine), sia perché, nonostante il raggiungimento del secondo turno e la crisi dei due partiti storici francesi, Marine Le Pen già al primo turno si era fermata al 21%. Un risultato in linea con il bacino elettorale già conquistato negli scorsi turni elettorali, senza particolari incrementi.
Dopo lo spoglio Emmanuel Macron conquista l’Eliseo con il 66.1%, 3 punti percentuali in più rispetto alle già ottimistiche previsioni. Marine Le Pen e il Front National si fermano al 33.9%. Come mostrato dalla grafica Macron conquista buona parte dei dipartimenti francesi. Solo Pas de Calais e Aisne si colorano di blu, entrambe conquistate da Marine Le Pen con percentuali tra il 52 e il 53%
I sondaggi ci hanno preso?
Questa volta le previsioni dei pollsters non hanno sbagliato il vincitore. Può essere considerata una vittoria per i sondaggi francesi?
In realtà le previsioni per queste elezioni sono state le meno predittive della storia francese. Per un motivo contrario a quello registrato nei casi Trump e Brexit. La vittoria di Emmanuel Macron è stata ampiamente sottostimata. Nei risultati reali, infatti, il gap si è ampliato intorno ai 32 punti percentuali. Un errore nella previsione di circa 10 punti.
Five Thirty Eight ha analizzato i margini polls/risultati delle otto precedenti elezioni presidenziali. Dal 1969 a oggi il margine di errore è stato in media di soli 3.9 punti percentuali. Prima di questa tornata elettorale il precedente con l’errore maggiore era quello del 2002, quando le percentuali dlla vittoria di Chirac erano errate, in media, di 8.4 punti. I sondaggi hanno quindi indovinato il vincitore, ma va sottolineato che, stavolta, il margine con cui Macron guidava la sfida era troppo ampio per poter sbagliare. Raramente durante un’elezione presidenziale si registrano vittorie così schiaccianti e così facilmente prevedibili.
Le elezioni presidenziali statunitensi saranno ricordate per l’errore delle previsioni e la vittoria di Trump, così come le Brexit. Eppure si trattò di imprecisioni nell’ordine di soli 2/3 punti percentuali, molto comuni dal punto di vista dei polling. I sondaggi per elezioni francesi passeranno probabilmente in sordina con l’erronea impressione che siano stati molto più precisi di quanto dica la realtà del risultati finali. Del resto Macron era stato indicato come vincitore e ha vinto.