I primi due mesi dell’anno fanno registrare un netto calo di ingressi di migranti irregolari all’interno dell’Unione Europea. Il 2016, anno record, si chiuse con 241356 ingressi tra gennaio e febbraio, contro i 23497 di questo inizio di 2017.
Questo quanto emerge dalle informazioni registrate da Frontex, Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera. I dati sono riportati su base mensile e raccolgono il numero di ingressi illegali in tutti gli stati appartenenti all’Unione Europea e nelle nazioni che aderiscono allo spazio Schengen per non facendo parte dell’Ue. Le cifre fanno riferimento alle rilevazioni di ingressi illegali più che al numero effettivo di persone. Un solo migrante potrebbe essere stato registrato più volte nel caso abbia attraversato i confini esterni dell’EU in modo ripetuto. Attualmente non esiste alcun metodo capace di tracciare i movimenti di ogni migrante. Non è dunque possibile poter stabilire con esattezza il numero di migranti illegali che attraversano i confini UE.
Le rotte dei migranti
Nella grafica abbiamo tracciato i confini e le rotte più battute dai migranti irregolari che si muovono per raggiungere lo spazio Schengen. È possibile cliccare sulle barre colorate per filtrare i dati sulla rotta selezionata.
Mediterraneo: è la rotta che interessa principalmente l’Italia. La zona è rimasta sotto un’intensa pressione migratoria nel 2015, quando il numero totale di migranti sbarcati nel Belpaese si attestava intorno alle 154’000 unità. La ragione maggiore dell’incremento era lo spostamento di numerosi migranti siriani su questa rotta oltre a quella del mediterraneo orientale che interessa la Grecia. Nei primi due mesi del 2017 sono stati 61’001 gli ingressi di siriani ai confini UE di Italia e Malta. Il numero maggiore di migranti irregolari proviene però da Eritrea e Nigeria (rispettivamente 107’203 e 80’396 migranti).
Totali 2017: Gennaio 4’470, Febbraio 8’973.
Eastern mediterranean route: L’altra grande rotta che interessa il mar Mediterraneo, la più percorsa dal 2009, soprattutto grazie al picco di migranti del 2015. Furono 885’000 i migranti arrivati in EU attraverso questa rotta, un numero 17 volte superiore a quello del 2014. La maggior parte sbarcò sulle coste delle isole greche, in particolare Lesbo. Oggi molti siriani si sono spostati sulla rotta del Mediterraneo Centrale. La Siria rimane comunque il paese da cui proviene la maggior parte dei migranti che attraversa illegalmente questi confini. 636’088 ingressi dal 2009, davanti all’Afghanistan (339’919 migranti). Su questa rotta incidono anche i confini terrestri tra a Bulgaria e la Turchia.
Totali 2017: Gennaio 1’826, Febbraio 1,601.
Western mediterranean route: La terza rotta che interessa il Mediterraneo e le coste spagnole dell’Europa occidentale. Per anni spinta dalla pressione dei migranti che dal Marocco tentavano di raggiungere l’Europa. La cooperazione tra i due paesi ha però ridotto notevolmente il numero di migranti provenienti dal Marocco, tanto che il paese africano è oggi al quarto posto tra i primi dieci paesi di provenienza che interessano questa rotta. Il maggior numero di migranti illegali proviene dall’Algeria, 14’434 dal 2009.
Totali 2017: Gennaio 1’328, Febbraio 1’635.
Black sea route: L’ultima rotta prevalentemente marittima interessa il Mar Nero e le coste di Bulgaria e Romania. Poco battuta rispetto alle altre prese in analisi, anche la rotta del Mar Nero ha visto i suoi picchi tra il 2014 e il 2015. I migranti provengono prevalentemente da Siria, Afghanistan e Iraq, ma con cifre molto più contenute rispetto ad altre rotte: 328 dal 2009 per l’Afghanistan, 236 la Siria, 102 l’Iraq.
Totali 2017: Gennaio 0, Febbraio 0
Circular route froma Albania to Greece: La frontiera che interessa i confini terrestri tra Grecia, Albania e Macedonia. I migranti irregolari provengono prevalentemente dall’Albania, 112’950 dal 2009.
Totali 2017: Gennaio 304, Febbraio 563.
Western balkans route: La rotta interessa i confini tra i paesi del Balcani occidentali e orientali. Il gran numero di migranti che arriva sulle coste greche e in generale attraversa la rotta del Mediterraneo orientale influisce direttamente su quest’area. Molti migranti che arrivano in Grecia cercano infatti di muoversi tra Serbia e Macedonia verso Ungheria e Croazia per raggiungere l’Europa dell’est. Dopo che l’Ungheria di Viktor Orbàn ha completato la costruzione della recinzione con la Serbia, i flussi in Croazia si sono intensificati. Nel 2015 la regione registrò 764’000 migranti irregolari, un numero 16 volte superiore a quello del 2014. Ancora una volta in numero superiore sono i migranti siriani, 101’713 dal 2009.
Totali 2017: Gennaio 1’522, Febbraio 1’182.
Eastern land borders route: I bordi orientali dell’Unione Europea corrono per 6mila chilometri, lungo i confini di Bielorussia, Moldavia, Ucraina, Russia, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Un lungo confine che presenta differenze significative dal punto di vista dei controlli alle frontiere. In rapporto alla sua grandezza il flusso di migranti irregolari è molto inferiore alle rotte del Mediterraneo e rappresenta circa lo 0.1% del totale in Area EU e Schengen.
Totali 2017: Gennaio 33, Febbraio 46.
Nei primi due mesi del 2017 sono stati in totale 23’577 gli attraversamenti illegali dei confini. Molti dei migranti provengono da Guinea e Costa D’Avorio, poi Siria, Nigeria e Gambia. La rotta più battuta rimane quella del Mediterraneo Centrale, che ha registrato 13’443 ingressi irregolari.