Sul mese non ci sono dubbi: è maggio quello dedicato da ogni fan a “Star Wars”, in onore a quello scelto da George Lucas, dal 1977, per atterrare nei cinema con i primi sei capitoli della sua epopea spaziale.
Su giorno, invece, e come in ogni mito che si rispetti, le interpretazioni divergono: la maggior parte degli Jedi sul Pianeta – e non è una battuta, visto che dal censimento religioso inglese del 2001, sono centinaia di migliaia quelli che si professano discepoli della Forza -, ebbene, la maggior parte di loro insiste sul 4 maggio, data per cui le iniziative si moltiplicano, accompagnate dall’augurio ufficiale: «May the Fourth be with You». Un doppio senso in realtà ereditato dalla vittoria elettorale di Margareth Tatcher nel ‘79, ma perfetto per evocare la benedizione galattica.
Per tutti gli altri, il vero Star Wars Day è il 25, proprio quando, 40 anni orsono, il quarto di quelli che si sarebbero rivelati nove episodi di una saga, intitolato “Una nuova speranza”, rivoluzionò ben oltre l’industria cinematografica.
In attesa che l’epopea continui il prossimo 13 dicembre, con l’arrivo nei cinema dell’ottavo episodio ufficiale, “Gli ultimi Jedi”, ecco cosa intendiamo in 5 punti e altrettanti grafici. Sono quelli stilati da Graphiq, azienda specializzata nell’elaborazione di infografiche interattive e data driven.
Gli incassi In 4 decadi, i sette film della saga principale hanno incassato al botteghino circa 6 miliardi e mezzo di dollari, con il capitolo più recente, “Il risveglio della Forza”, del 2015, capace di superare i 900 milioni in 50 giorni nei soli Stati Uniti (impresa non riuscita nemmeno al primatista precedente, “Avatar”, fermatosi a quota 760,507) e superare i 2 miliardi in tutto il mondo (unico dopo “Avatar” e “Titanic”, che tuttavia era riuscito nell’impresa solo grazie alla riconversione in 3d).
A questi introiti vanno ad aggiungersi il miliardo e 55 milioni di dollari a oggi accumulati da “Rogue One”, l’episodio più recente, compreso nella “Star Wars Anthology” parallela alla narrazione principale.
Sono quasi 8 miliardi di dollari e senza considerare i due spin-off televisivi, “L’avventura degli Ewoks”, del 1984, e “Il ritorno degli Ewoks”, dell’anno successivo, considerati apocrifi dagli appassionati duri e puri.
Non che per il destino economico della galassia di “Guerre stellari” quei due capitoli facciano molta differenza: è fuori dalle sale che l’Universo di Lucas fa davvero impressione, con incassi complessivi superiori ai 30 miliardi di dollari, accumulati attraverso ogni forma di contenuto correlato e da un merchandise unico per vastità: giocattoli, libri, fumetti, videocassette e dvd e più di 130 videogame, che peraltro annoverano una rozza caccia ai Tie-Fighter prodotta senza permessi da Steve Jobs per Apple II.
Nel solo anno dell’acquisizione del marchio LucasFilm da parte di Disney, il 2012 per 4,05 miliardi di dollari, si sono stimati incassi di 215 milioni di dollari in licenze, rinnovi o estensioni di partnership commerciali con marchi come Lego, Hasbro, Walmart e Vandor.
Gli episodi preferiti… dal box office
Le elaborazioni di Graphiq, basate sull’aggiornamento in tempo reale delle fonti – Gracenote, OMDP Api e Rotten Tomatoes -, confermano che l’episodio più proficuo al botteghino è stato “Il risveglio della Forza”, capace di incassare in patria 936 milioni di dollari e in tutto il mondo 2 miliardi e 58 milioni. Il capolista è seguito da “Rogue One: A Star Wars Story”, il primo film della trilogia parallela inaugurata da Disney lo scorso dicembre, che ha staccato biglietti per 532 milioni negli Stati Uniti e per un miliardo e 55 milioni complessivamente. Prima dell’acquisizione da parte della casa di Topolino, il record era detenuto da “La minaccia fantasma”, il prequel diretto da Lucas e uscito nel 1999, forte dei suoi 475 milioni di dollari incassati contro i 461 di “Una nuova speranza”, di poco dietro ma nelle sale ben 22 anni prima. L’incasso meno brillante? I 534 milioni complessivi de “L’impero colpisce ancora”, curiosamente il capitolo preferito dalla critica internazionale.
Curiosità statistiche
Vi interessa sapere quanti dei personaggi dell’universo creato da Lucas sono femmine e quanti maschi? Oppure scoprire quali sono la creatura più leggera e la più pesante della Galassia? Facile: le elaborazioni interattive di Graphiq, in questo caso fatte usando come fonte unica il database Star Wars Api, suggeriscono che l’Universo starwarsiano pecchi di maschilismo, con sole 19 creature femminine sulle 84 riconoscibili. Vero, i personaggi restanti non sono tutti maschi: a parte 2 del cui sesso è impossibile dire, si segnala anche una creatura ermafrodita. Ne indica invece 5 la Wookipedia, riferimento bibliografico per ogni appassionato, che tuttavia si basa anche sul cosiddetto “universo espanso”, quell’insieme di contenuti ufficiali della saga non compresi nei film. A proposito, con i suoi 15 chilogrammi scarsi la creatura più leggera è Ratts Tyerell, pilota dei cosiddetti “sgusci” destinato a perire nella celebre Boonta Eve Classic Podracer di Mos Espa, la gara del trionfo del piccolo Anakin Skywalker in “La minaccia fantasma”. Il caro Ratts ha una dieta più rigorosa anche di quella del maestro Yoda, che lo supera di 2 chili buoni. Entrambi sono comunque distanti dai 13 quintali di Jabba Desilijic Tiure, più noto come De’ Hutt, l’essere più pesante di quella galassia lontana lontana.
Nello Spazio le dimensioni contano Alla faccia di quanto insegnato dal maestro Yoda al giovane Luke Skywalker, l’epopea cinematografica di “Star Wars” ha fatto di tutto per dimostrare quanto le taglie fossero importanti nelle oscurità siderali. E dall’inizio, fin dalla prima sequenza di “Una nuova speranza”, quella, ormai entrata nella storia del cinema, dell’inseguimento della Corvetta Corelliana della principessa Leia da parte dell’incrociatore di Darth Vader.
Oltre al video realizzato nel 2015 dall’artista digitale Àlvarò Garcia Montoya per MeatBallStudios, che mette l’uno accanto all’altro i veicoli più riconoscibili della saga, un paio di settimane fa ci si è messo un tweet di Business Insider a sfoggiare dimensioni spaziali. Si è quindi appreso che il Millenium Falcon è di poco più grande dell’albero di Natale del Rockfeller Center, che un incrociatore imperiale sopravanza il Golden Gate Bridge, e che lo speeder della nuova eroina Rey ha lo stesso ingombro di un elefante.
L’astronave più cara? Nessun dubbio per Graphiq: anche per il costo, nulla è più temibile della Morte Nera.
Il futuro della galassia è principesco Non servono infografiche data driven per conoscere i piani imperiali di Disney Company. Lo confermò già nel febbraio 2013 Bob Iger, ceo del gruppo: entro il 2020, oltre all’ottavo capitolo della saga, nei cinema arriveranno il film dedicato al giovane Han Solo – già in produzione e con riprese ambientate anche in Italia, fra Misurina, il monte Piana e le Tre Cime di Lavaredo -, un altro spin-off che si mormora potrebbe essere dedicato a Obi Wan Kenobi e il nono e conclusivo episodio, in sala nel 2019.
Che, come confermato per il sollievo dei fan, si avvarrà ancora di Carrie Fisher: all’attrice scomparsa lo scorso 27 dicembre, storica interprete della principessa Leia, è stato dedicato un video tributo durante la recente Star Wars Celebration di Orlando.
Solo la settimana prima il fratello, Todd, aveva rivelato al “New York Daily News” di avere appena acconsentito con la figlia di Carrie, Billi Lourd, all’utilizzo delle immagini già girate per la realizzazione di Episodio IX, la cui trama, diretta da Colin Trevorrow, rimane avvolta nel mistero.
Solo una cosa è certa: la Forza e gli incassi scorreranno potenti per almeno un altro lustro.
(Testo di Emilio Cozzi)
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