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tecnologia

Banda larga, la copertura prevista entro il 2020

A marzo 2017 solo il 2,8% dei 19 numeri civici censiti risultava coperto con collegamenti internet «over 100» (oltre 100 megabit per secondo in download e 50 in upload), a fronte del 50,7% coperto con tecnologia «over 30» (oltre 30 mbps in download e 15 mbps in upload) e del 46,5% che risultava non coperto.

Nel confronto tra questa consultazione e quella conclusa nel 2016 emerge una sostanziale assenza di crescita nei piani di copertura degli operatori privati a 100 megabit (dal 23,07% al 2018 si è passati al 23,7% previsto ora al 2020). Si registra invece un calo nelle intenzioni di investimento a 30 mbps (dal 47,5% al 2018 al 38,4% al 2020). L’effetto, piuttosto spiazzante secondo i tecnici che lavorano al dossier, è che aree che si presumeva fossero “grigie o nere” ora vanno considerate “bianche”, cioè a totale fallimento di mercato: l’8,2% dei 19 milioni di numeri civici esaminati da questa consultazione. In pratica, il piano Renzi sulla banda ultra larga con l’intervento pubblico puntava a cancellare del tutto le aree bianche, che però alla luce di questi dati rischiano di rimaterializzarsi. E bisognerà vedere adesso se il governo deciderà di mettere anche queste porzioni del territorio a gara, come già fatto con le aree incluse nei bandi oggetto delle recentissime polemiche tra Tim e l’esecutivo.
Entrando nel dettaglio (si veda Il Sole 24 Ore del 28 giugno) dei 19 milioni di numeri civici considerati -corrispondenti a circa 25,5 milioni di unità immobiliari – al 2020 il 18,5% risulterà ancora scoperto, sprovvisto di banda ultralarga.

 

Articolo sul Sole 24 Ore del 4 luglio 2017