Fatta 100 la frontiera tecnologica di come una burocrazia di un Paese avanzato può gestire regolamentazione, risorse umane, incentivi, servizi pubblici, trasparenza dei processi decisionali (caso in specie: il Canada o la Nuova Zelanda), l’Italia è a 20. La media dei Paesi economicamente avanzati è 60. Questi sono nuovi dati recentemente pubblicati dal International Civil Service Effectiveness (InCiSE) Index della scuola di amministrazione pubblica dell’Università di Oxford. L’InCiSE compara l’amministrazione pubblica statale di 31 Paesi, di cui 22 europei, utilizzando una serie di indicatori provenienti da varie fonti e sintetizzando i risultati in un indice di efficacia amministrativa. L’Italia risulta al 27esimo posto, precedendo solo Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria e Slovacchia.
Molto si è parlato negli ultimi tempi di produttività delle aziende italiane e di come stimolarne la crescita. A seconda del settore, le interazioni con la Pa rappresentano una voce di costo di varia entità che in maniera diretta entrano nel calcolo della produttività del lavoro per le nostre imprese (quanto valore aggiunto l’azienda riesce a ottenere per unità di lavoro). Sulla base di questo indice, tale voce di costo potrebbe essere cinque volte più alta per un’azienda italiana che canadese.