Tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2017, 83487 persone sono arrivate nel nostro paese attraverso il mar Mediterraneo. Numeri che raccontano un aumento del 16% rispetto agli arrivi via mare nello stesso periodo dello scorso anno, 72089. Questo quanto emerge dai dati del’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees), ovvero l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati.
I numeri del 2017 superano quelli del 2016 in ogni mese da febbraio in poi e sono in netta crescita negli ultimi due mesi, con l’arrivo dell’estate. Maggio ha visto attraversare il mare fino alle nostre coste 23073 migranti contro i 21660 dello scorso anno. Giugno ha registrato un ulteriore incremento, 23295 persone, una cifra superiore ai 22244 del 2016. Valori che stanno crescendo costantemente negli anni, se consideriamo che il 2014 fece segnare 63884 arrivi. Il 2016 oltretutto registrò un ulteriore picco dopo il periodo estivo, tra ottobre e novembre, che potrebbe ripresentarsi anche nel prossimo autunno. Le tendenze degli arrivi marittimi vanno sicuramente valutati con consapevolezza, in quanto le fluttuazioni su base mensile possono essere legate a vari fattori, tra cui condizioni meteorologiche e marittime o la situazione nei paesi di partenza e di provenienza. Gli sviluppi geopolitici e la capacità dei contrabbandieri di organizzare partenze possono anche pregiudicare gli arrivi.
Nella grafica abbiamo riassunto alcuni di questi numeri, concentrandoci sugli sbarchi nel nostro paese per regione e nazionalità degli arrivati.
Arrivi per regione
La Sicilia è certamente la regione in cui gli sbarchi sono più frequenti. Nel corso del 2017 sono stati 56160 gli sbarchi nell’isola, più di ogni altra regione italiana. A seguire la Calabria con 21382, mentre Campania (6563), Puglia (4985) e Sardegna (4172) si attestano su cifre molto inferiori alle due regioni più meridionali della Penisola.
Da dove arrivano e chi sono i migranti
La più grossa fetta dei migranti arrivati sulle nostre coste è originaria della Nigeria. Parliamo di 14118 arrivi, il 17.79% del totale. Tra i paesi di provenienza anche Bangladesh, Guinea e Costa D’Avorio hanno percentuali molto alte. 8241 arrivi dal Bangladesh (10.38% del totale), 7759 e 7354 da Guinea e Costa D’Avorio, che mantengono percentuali vicine al 10% (rispettivamente 9.78% e 9.26%). In generale il numero di persone proveniente dall’Africa Sub-Sahariana registra una crescita consistente rispetto all’anno precedente, così come sono cresciuti gli arrivi da Costa d’Avorio, Guinea, Bangladesh, Pakistan, Iraq e Siria. In calo, al contrario, i numeri di Gambia (4920 nel 2017), Sudan (3979), Somalia (2013) e Eritrea (4536).
Sempre secondo il rapporto UNCHR, in questo scorcio di 2017 il 96,5% degli arrivati si è imbarcato in Libia per partire verso le nostre coste. Una percentuale che è rimasta costante rispetto al 2016, seppur con numeri totali superiori.
Il 74% delle persone che hanno raggiunto l’Italia via mare sono di sesso maschile, l’11% femminile, l’1% bambini accompagnati e il 14% di bambini arrivati da soli, senza la compagnia di un genitore o un parente. La percentuale di donne è molto alta soprattutto per quanto riguarda la nazionalità nigeriana. Sono 4168 le donne nigeriane arrivate nei primi 3 mesi del 2017, che rappresentano il 30% del totale degli arrivi dalla Nigeria. Una percentuale relativamente alta di donne si registra anche per l’Etiopia e Somalia (22% del totale). Molte anche le donne eritree (20%), siriane (19%) e irachene (18%).
I bambini arrivati da soli nel nostro paese in questi primi mesi dell’anno sono stati 11406. Un numero in crescita rispetto ai 10406 dello scorso anno. A livello percentuale il risultato è rimasto invece costante. Circa il 14% del totale degli arrivi.