Punti fatti e posizione finale in classifica sono indici indiscutibili per valutare la prestazione di una squadra di Serie A durante l’intero campionato. Ma siamo sicuri che un Crotone, piazzatosi quartultimo e salvo, non abbia fatto meglio di un Inter, arrivata settima e fuori dalle coppe europee? La risposta è retorica e per tradurla in numeri abbiamo creato un indice che chiameremo “performance”.
La performance di un club tiene dunque in considerazione i punti fatti e il monte ingaggi. Un’ipotetica classifica finale vedrebbe quindi al vertice l’Atalanta di mister Gasperini, capace di collezionare ben 72 punti a fronte di un monte ingaggi di 23 milioni di euro. Dall’altro lato, nonostante disponesse di un monte stipendi quasi cinque volte superiore, il fallimento sportivo dell’Inter è certificato da una performance del 3,4 che la inserisce nella fascia a cui appartengono Sassuolo, Bologna e Genoa.
Chi ha speso meglio? E’ questa la domanda a cui vogliamo rispondere. Secondo il nostro indice, la speciale classifica nelle ultime sei stagioni è guidata da Cagliari, Chievo, Napoli e Torino, capaci di posizionarsi quattro volte nei primi cinque posti.
Il valore dei calciatori
Interessante è anche osservare come varia il valore della rosa – inteso come somma del valore dei cartellini di ciascun giocatore – delle squadre di Serie A. Per farlo abbiamo utilizzato i dati di transfermarkt.it ed estrapolato quelli di inizio (1 settembre) e di fine stagione (1 giugno).
L’indicatore non è certo perfetto, in quanto il valore di ciascun calciatore è un qualcosa di attribuito e variabile in base a chi lo dichiara. In altre parole, non è un dato reale. E’ comunque significativo per comprendere la politica monetaria di un club e la lungimiranza del calciomercato. Confrontando il valore della rosa, non solo tra una stagione e l’altra ma anche tra l’inizio e la fine del campionato, si ha un’idea più chiara della capacità dei club nel cedere a acquistare giocatori. .