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economia

Eurostat: quanto lavorano gli italiani? Meno di tutti gli altri europei

Un popolo di santi, poeti e navigatori ma non di lavoratori. Se infatti le ore trascorse in ufficio dagli italiani durante la settimana sono in linea con la media europea, la durata della vita lavorativa nel nostro Paese è la più bassa a livello continentale: “appena” 30,7 contro una media di 35,4. Si tratta di un decennio in meno della Svezia che, con una vita lavorativa media di 41,2 anni, registra il valore più alto all’interno dell’Unione.

A dirlo è Italiani.Coop che, elaborando dati Istat ed Eurostat, ha realizzato un “Cronometro lavorativo”. Ovvero uno studio che si occupa di quanto lavorino gli italiani rispetto agli abitanti degli altri Paesi europei. E di quali siano i settori e le professioni in cui la settimana lavorativa dura più che per altre.

Intanto c’è il confronto con il resto dell’Unione, evidenziato nella prima pagina dell’infografica. L’Italia, come detto, rappresenta l’estremo più basso in termini di durata della vita lavorativa, ovvero il numero di anni trascorsi in fabbrica piuttosto che in ufficio prima di andare in pensione. Nel nostro Paese si lavora infatti in media per un periodo di 30,7 anni. Rispetto alla durata media della vita lavorativa, invece, l’Italia è perfettamente in linea con il resto d’Europa. In un quadro che vede gli abitanti dei Paesi Bassi tra i meno presenti in ufficio, con appena 30,1 ore la settimana, ed i greci ad assumere il ruolo degli stakanovisti: ad Atene si passano al lavoro 42,2 ore ogni sette giorni.

Esaminando il grafico da un punto di vista più generale, la tendenza è che più ore si lavori durante la settimana, meno duri la vita lavorativa. E viceversa: meno tempo si passa in ufficio dal lunedì al venerdì, più a lungo questa routine dovrà durare nell’arco della vita. Con una nota a margine: Danimarca, Svezia e Finlandia, sempre in cima alle classifiche per la qualità della vita, sono anche tra i Paesi in cui la settimana lavorativa dura più a lungo.

La seconda parte della prima pagina del grafico permette di vedere come si sia evoluta nel tempo la durata media della settimana lavorativa degli europei. Con il filtro in alto a sinistra nel grafico è anche possibile aggiungere o togliere Paesi dalla visualizzazione. Come si può vedere dall’inizio della crisi le ore medie lavorative settimanali in Italia hanno fatto segnare un calo. Solo dal 2014 hanno cominciato a risalire.

Non è solo la crisi economica, però, a determinare quanto si lavori in Italia. Ad influire c’è anche la latitudine: sì, se si guarda alla mappa sulla seconda pagina dell’infografica, i dati sembrano confermare i più scontati stereotipi sul Nord e il Sud Italia. Anche se non mancano le eccezioni. Sì, perché se ad aggiudicarsi il primato di ore trascorse in ufficio nel 2015 c’è l’ex Ducato di Savoia, ovvero Piemonte e Valle d’Aosta con 37,5 ore in ufficio la settimana, al secondo posto ecco l’Emilia-Romagna e la Basilicata con 37,4. Solo terza la Lombardia, con 37,3, ma a pari merito con il Molise.

Con i filtri in alto a destra nella mappa è possibile selezionare un anno a partire dal 2008, ma soprattutto scegliere il genere. Anche concentrandosi solo sui maschi o solo sulle femmine, però, la situazione non si discosta di molto dal totale. Tranne forse in Trentino Alto-Adige, dove gli uomini lavorano 40,7 ore la settimana contro le 31,8 delle donne, e in Sardegna, dove la situazione è di 40,1 ore settimanali per i maschi e 30,5 per le femmine.

Nella seconda parte della seconda pagina dell’infografica è invece possibile concentrarsi sull’andamento temporale delle ore medie lavorative settimanali. Qui si vede come in generale siano gli uomini (rappresentati dalla linea blu, mentre il rosa indica le donne e il grigio la media) a passare più tempo la settimana al lavoro. Anche se nel 2015 si assiste contemporaneamente ad un calo delle ore trascorse in ufficio dai maschi e ad un incremento della durata della settimana lavorativa delle donne.

Ovviamente non è solo il genere a definire quanto tempo si debba passare ogni settimana in ufficio o in fabbrica. Dipende anche da che lavoro si fa e dal settore in cui si opera. Ed è a questi aspetti che sono dedicate le ultime due pagine dell’infografica. La terza pagina si concentra appunto sull’analisi delle ore medie lavorative settimanali relative alle singole professioni. I numeri dicono che sono i dirigenti a passare più tempo in ufficio: si tratta di 47,1 ore la settimana. Lavorano molto anche coloro che si occupano di agricoltura e pesca, con 45,5 ore lavorative settimanali. Mentre in fondo alla classifica ci sono le persone che svolgono professioni non qualificate, con appena 31,5 ore di attività ogni sette giorni. Vale la pena ricordare qui che la media italiana è di 37 ore di lavoro la settimana.

Agendo sui filtri sul lato destro dell’infografica è possibile selezionare il tipo di contratto (full-time o part-time) e anche concentrarsi sul genere. Si scopre così ad esempio che il tempo parziale per gli impiegati d’ufficio dura in media poco più di 23 ore la settimana, il valore più alto in Italia. La seconda parte dell’infografica mostra invece l’andamento delle ore medie lavorative settimanali in un arco temporale che va dal 2008 al 2015. Anche in questo caso, i filtri permettono di scegliere il tipo di contratto e la professione. Valutando ad esempio come il monte ore settimanali di chi svolge una professione non qualificata sia in costante calo dall’inizio della crisi.

Analisi dell’andamento temporale disponibile anche nell’ultima pagina dell’infografica, dedicata questa volta ai settori professionali. In generale, il carico di lavoro più importante riguarda chi opera nell’agricoltura e nella pesca, con 42,4 ore la settimana. Mentre quello più basso riguarda gli insegnanti, che non vanno oltre le 27,4 ore di attività settimanali. Anche in questo caso i filtri permettono di selezionare il tipo di contratto, il genere e l’anno di riferimento. Andando così a scoprire chi lavora di più e chi meno. Per quanto il dato generale rimanga quello di un Paese che, come numero di ore lavorative settimanali, è in linea con il resto d’Europa. Ma è anche quello in cui la vita lavorativa è più corta tra tutti i Paesi dell’Unione

Articolo pubblicato a gennaio 2017