Belle arti, discipline umanistiche, scienze sociali, giornalismo e informazione: questi i campi di studio preferiti in Italia, dove nel 2016 si è registrato il 30% dei laureati, il numero più importante nell’area Ocse. Lo riporta l’organizzazione nel report “Education at glance“.
Bene anche le discipline scientifiche, che hanno avuto il 24% dei laureati, un dato di poco inferiore alla media Ocse. In linea con il trend dei paesi appartenenti all’organizzazione, l’Italia ha un maggior numero di uomini laureati nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (79% di primo livello e 86% di secondo) e nell’ingegneria, produzione industriale ed edile (69% e 73%).
Nelle sue 500 pagine il rapporto Ocse prende in esame anche molti altri aspetti del sistema di istruzione. Sul fronte della spesa i dati risalgono al 2014 (quindi anteriori alla riforma della Buona Scuola) e per l’Italia indicano in 9.300 dollari la spesa per studente dal ciclo primario d’istruzione al terziario, inferiore alla media dell’Ocse che è di 10.800 euro. La spesa pubblica complessiva per l’istruzione dal ciclo primario d’istruzione al terziario ammontava al 7,1% della spesa totale delle amministrazioni pubbliche per l’insieme dei servizi, la più bassa tra i Paesi dell’Ocse (media 11,3%) e i Paesi partner. Il divario è inferiore nell’istruzione primaria, dove la spesa per studente ha superato 8.400 dollari, rispetto all’istruzione secondaria dove la spesa per studente è stata di 8.900 dollari (media Ocse 11.100). Qui trovate l’articolo sul Sole24ore.com
Nell’Info realizzata da Ocse trovate gli ultimi dati aggiornati relativi ai modelli di educazione dei Paesi più industrializzati. Nella grafica relativi alle materie di studio manca però il dato italiano che viene riportato nel testo.
Le donne sono più presenti nei campi del giornalismo, nell’informazione, nelle scienze umanistiche, nella sanità e nei servizi sociali, con il 60% di lauree conseguite. Il settore educativo, però, è quello in cui si registra un totale predominio femminile, con il 95% di lauree di primo livello e 91% di lauree di secondo livello. In questo settore l’Italia presenta il divario di genere più importante dell’area Ocse (Ansa).
Qui trovate invece la sintesi del report in italiano