Nel 2016 si è registrato un aumento dell’8,7% del numero dei pagamenti elettronici. A fare da traino la crescita (+6,6%) delle carte di debito e delle relative operazioni, che ha portato a una flessione nell’uso del contante. «È cresciuto il ricorso alle carte anche per le spese quotidiane di importo più contenuto – segnala Kirsten van Toorenburg, responsabile Studi, statistiche e formazione di Assofin -. Le famiglie razionalizzano il numero delle tessere in portafoglio, preferendo quelle multifunzione, come per esempio le carte opzione, un segmento in continua crescita».
Rispetto agli anni precedenti le prepagate rallentano la loro crescita (+3,7% contro il +12,8% del 2015), mentre i consumatori le impiegano molto più frequentemente, con un aumento nel valore degli acquisti. In terreno positivo (+2,1%) anche le revolving: a fine 2016 tra tessere opzione e rateali circolavano 9,5 milioni di carte. Un ulteriore passo avanti è stato compito nel primo semestre di quest’anno: il numero delle operazioni ha sfiorato il +10% e i volumi transati sono cresciuti di oltre il 6 per cento. Cala invece del 2,2% il numero delle carte di credito attive, ma chi le conserva le utilizza più spesso. A livello nazionale, poi, si registra una diminuzione della rischiosità soprattutto nel Mezzogiorno: a maggio 2017 il livello segnava un tasso all’1,8% rispetto al 2,3% del 2016. Nel complesso il volume delle transazioni resta stabile (+0,8%) con una flessione dell’importo medio, che cala a 1.505 euro dai 1.625 del 2015. In flessione di 3 euro il valore medio dei pagamenti, che si attesta a 80 euro.