Più di 25mila contratti depositati, 13mila dei quali ancora attivi. Che si concentrano, in massima parte, su obiettivi di produttività e redditività. Arrivano direttamente dal Ministero del Lavoro i numeri che raccontano dell’andamento dei premi di produttività dopo che la legge di Bilancio 2016 li ha reintrodotti. Prevedendo inoltre la formula del deposito telematico.
E appunto i dati diffusi da via Vittorio Veneto coprono il periodo compreso tra il maggio del 2016 e la fine di agosto di quest’anno. I risultati sono riassunti in questa infografica.
Non stupisce che la Lombardia, la regione con più imprese d’Italia, sia anche quella in cui è maggiore il numero di contratti depositati. La seconda parte dell’infografica mostra invece il loro andamento nel tempo. Il “boom” che si registra a giugno 2016 è legato al fatto che tra il 15 maggio ed il 15 luglio dello scorso anno è stato possibile inviare i modelli riferiti a contratti sottoscritti nel corso del 2015.
Una volta smaltita questa “coda”, le richieste si sono andate stabilizzando tra le 500 e le mille ogni mese. Il picco nel dicembre scorso con 1.535 istanze inviate telematicamente al Ministero del Lavoro. Il filtro sopra il grafico a destra consente di selezionare una regione e visualizzare l’andamento all’interno del suo territorio.
Degli oltre 25mila contratti depositati al dicastero guidato da Giuliano Poletti, più di 13mila sono ancora attivi. Eccone la distribuzione rappresentata in questa mappa, con un filtro che consente di focalizzare l’attenzione sui contratti aziendali o su quelli territoriali:
Anche in questo caso, il numero più alto arriva dalla Lombardia. In una nota, il ministero precisa che i contratti attivi riguardano soprattutto obiettivi di produttività (10.209), di redditività (7.413) e di qualità (6.188). Altri 1.740 prevedono un piano di partecipazione, mentre 4.024 riguardano misure di welfare aziendale.
