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Maschio, laureato, residente al Nord: l’identikit dello sportivo italiano

Sul piano generale la buona notizia è che è aumentata la quota di popolazione che fa sport con continuità. Anche se non abbastanza da scalfire la percentuale di quella che nemmeno si alza dal divano. E secondo l’Istat, che ha appena rilasciato i dati, gli italiani che si muovono sono soprattutto maschi, persone con la laurea e che vivono nelle regioni del Nord Italia, Trentino Alto Adige in testa. Cosa fanno? Uno su quattro va in palestra. Ma il 38% degli uomini gioca a calcetto. Intanto, ecco come sono cambiate le cose nel giro di un ventennio:

 

 

 

Come detto, il quadro generale presenta luci ed ombre. Le prime riguardano il fatto che, dal 1995 al 2015, la percentuale di persone che affermano di fare sport con continuità è passata dal 17,8 al 24,4%. In termini assoluti, si è passati da poco meno di 10 a più di 14 milioni di italiani che praticano attività fisica regolarmente. Non si tratta però, ad esempio, di soggetti che hanno deciso di iscriversi in palestra e da allora hanno cominciato a frequentarla con continuità. Già, perché la quota di chi non fa sport è anch’essa aumentata: dal 37,8% di vent’anni fa al 39,10% del 2015.

 

E allora, cos’è successo? I numeri suggeriscono che coloro che nel 1995 dicevano di praticare «solo qualche attività fisica», questa la formula utilizzata da Istat, abbiano deciso di aumentare il carico di lavoro, trasformandola in un’attività sportiva. Non agonistica, chiaramente, ma costante nell’arco del tempo. Questa fetta di popolazione, non a caso, è scesa dal 35,3% di vent’anni fa al 26,5% del 2015.

 

Come detto, la pratica sportiva è anche una questione di genere. Nel senso che è più diffusa tra gli uomini che tra le donne. Ecco la situazione, suddivisa per fascia d’età:

 

 

 

Intanto si può notare come l’attività fisica sia frequente soprattutto tra i bambini e gli adolescenti. Compiuti vent’anni, però, la percentuale di coloro che continua a praticare sport cala. Non solo. In generale si vede come siano di più gli uomini delle donne che si tengono in esercizio: tra gli 11 ed i 14 anni, età che per entrambi i sessi rappresenta il picco di attività sportiva, ad essere coinvolto è il 75,3% dei maschi contro il 64,7% delle femmine. Oltre al genere, lo sport correla anche con il titolo di studio:

 

 

Come si può vedere dal grafico, la percentuale di persone che praticano sport è più alta quanti più sono gli anni trascorsi sui libri. Per quanto è probabile che le persone che si sono fermate alla licenza elementare rappresentino ora la quota più anziana della popolazione. E, come si è visto in precedenza, più passano gli anni più diminuisce la percentuale di persone attive nello sport.

 

Nella parte alta del grafico è presente un filtro, che consente di concentrarsi sulle persone che hanno dichiarato non solo di praticare attività fisica, ma anche di farlo con continuità. Si scopre così che se il 51,4% afferma di fare sport, solo il 33,9% lo fa in maniera regolare. Ultimo discrimine, la provenienza geografica: al Nord si fa molto più sport che al Sud:

 

 

 

Ora, è vero, il milione e 310mila campani che fa sport sono più del doppio dei 586mila altoatesini che fanno movimento con continuità. Ma per permettere un confronto bisogna normalizzare il dato, guardando cioè alle percentuali. Si scopre così che sulle Dolomiti il 58% dei residenti pratica uno sport, all’ombra del Vesuvio soltanto il 23%. Il filtro sulla mappa consente di visualizzare i dati relativi a quanti svolgono un’attività saltuaria. Anche in questo caso, rimane il divario tra Nord e Sud del Paese. Bene, ma tutti questi sportivi cosa fanno in concreto? Ecco la risposta:

 

 

 

Ginnastica, aerobica, fitness: un quarto degli sportivi italiani frequenta una palestra. Seguono il calcio con il 23% e il nuoto con il 21,10%. Meno diffusa, con il 16,8%, la corsa. Anche da questo punto di vista, però, il genere conta. Se con il filtro infatti si sceglie di concentrarsi sugli uomini, si vede come lo sport più diffuso sia quello che prevede di prendere a calci un pallone: quasi due sportivi su cinque lo praticano. Più o meno la stessa percentuale di donne che invece si iscrivono in palestra. Che invece, solo nell’1,2% dei casi, scelgono di giocare a pallone.