In Italia si ricorre spesso ad una sorta di autocommiserazione e avvilimento preventivo quando si parla di performance confrontabili con l’efficienza e le capacità di altri Paesi europei. Molte volte, però, la convinzione di essere “da meno” rispetto a Paesi come Germania, Francia, Spagna, Scandinavia, è errata. Nelle performance ambientali l’Italia non ha nulla da invidiare alle altre nazioni dell’Europa. Anzi. Le imprese italiane che hanno investito in sostenibilità (355mila) hanno spinto l’intero sistema produttivo nazionale verso una vera e propria leadership.
Nel settore energetico siamo tra i migliori come comportamento virtuoso, secondi tra i big player europei, dietro solo al Regno Unito. Dalle 16,6 tonnellate bruciate di petrolio equivalente per milione di euro del 2008 siamo passati a 13,7: la Gran Bretagna ne brucia 8,3, la Francia 14,4, la Spagna 15 e la Germania meno di 18. L’Italia fa molto bene anche nella riduzione dei rifiuti. Con 41,7 tonnellate per ogni milione di euro prodotto (3 in meno del 2008) siamo i più efficienti in Europa, di nuovo molto meglio della Germania (65,5 tonnellate). E nelle emissioni in atmosfera l’Italia è seconda tra le cinque grandi economie comunitarie (101 tonnellate CO2, ultimi dati disponibili 2014), dietro solo alla Francia (86,5 t, in questo caso favorita dal nucleare) e, ancora una volta, davanti alla Germania (143,2 tonnellate).