Una cassa con un numero sostanzialmente stabile di iscritti contribuenti negli ultimi anni, un numero di pensioni in pagamento che è più che raddoppiato dal 2010 a oggi.
L’Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati, nato nel 1997, conta quest’anno 13.854 contribuenti (di cui 1.665 già pensionati), concentrati per oltre la metà in quattro regioni del centro-nord: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana. Se si aggiungono Piemonte e Friuli Venezia Giulia si arriva oltre 9.400 professionisti. Una cassa geograficamente a “trazione” settentrionale, che vede al suo interno una molteplicità di specializzazioni. Quelle principali sono venti, ma la quota prevalente è costituita dai 5.195 periti che si occupano di elettrotecnica e automazione, seguiti dai meccanici e dagli specializzati in edilizia. Nel complesso oltre il 70% degli iscritti rientra in queste tre categorie. Dunque una realtà articolata, sia dal punto di vista delle caratteristiche professionali che sul piano geografico, ma al contempo caratterizzata dalla forte prevalenza di pochi cluster rispetto a tutti gli altri.
Articolo sul Sole 24 Ore del 8 11 2017