Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
economia

Competitività: i capitali esteri riscoprono l’Italia: +50% nel 2016

Dopo l’export che ha tenuto a galla la nostra economia salvando molti posti di lavoro, l’Italia sta tornando ad attrarre anche gli investimenti dall’estero.  I livelli pre-crisi sono ancora lontani, ma il fatto che siamo di nuovo nei radar degli investitori sembra confermato da molti indicatori che ieri sono stati al centro del primo forum «Invest in Italy» organizzato dall’Agenzia Ice. Il primo numero è quello dell’Unctad, l’organismo delle Nazioni unite che monitora gli investimenti diretti esteri (Ide) mondiali cresciuti negli ultimi anni più di Pil ed export grazie al vento della globalizzazione. Un fronte sul quale l’Italia registra nel 2016 una crescita degli Ide in entrata del 50%, raggiungendo i 29 miliardi e conquistando 5 posizioni nel ranking mondiale, dove è ora tredicesima. Con il 43% di questi flussi rappresentato dai “preziosi” investimenti greenfield (nuovi stabilimenti) e il resto da M&A (fusioni e acquisizioni). Gli Stati Uniti restano il principale paese di destinazione (391 miliardi di Ide nel 2016), seguiti da Regno Unito (254 miliardi) e Cina (134 miliardi). Ma l’Italia segna anche un incoraggiante +35% di nuovi progetti di investimento (181 in tutto, valore massimo del periodo post-crisi), crescendo più degli altri in Europa se si considera che nell’ultimo anno solo la Spagna ha registrato una crescita (+33%), mentre Francia (-8%), Regno Unito (-12%) e Germania (-59%) hanno evidenziato cali più o meno ampi.

Articolo sul Sole 24 Ore del 9 11 2017