Milano hub dei servizi orientato alla ricerca e alle scienze della vita, Milano multinazionale e aperta. Ma la beffa del sorteggio che ha favorito Amsterdam non deve condizionare né rallentare il tragitto della città. La strada tracciata è quella giusta e va seguita senza tentennamenti, a partire dai progetti avviati e in via di completamento.
Sarebbe un delitto sprecare quanto è stato fatto in questi anni. La città ha costruito un tessuto fondato sulla tecnologia, la medicina e la scienza che si è innervato nella tradizionale cultura industriale e produttiva milanese. Le Università ad alto impatto tecnologico e forte proiezione internazionale (Bocconi, Cattolica, Iulm, Politecnico, Statale), i poli della salute pubblici e privati che hanno trovato un mix equilibrato tra cura e ricerca (i Policlinici, lo Ieo, l’Humanitas, solo per citarne alcuni), i duecentomila studenti che frequentano le facoltà della città sono inseriti in uno scenario anche visivamente rappresentativo del nuovo corso. I grattacieli di CityLife, Porta Nuova e Parco Vittoria, la Fondazione Prada e il Sylos di Armani, la proiezione sempre più internazionale e itinerante della Scala hanno conferito alla città una allure di metropoli contemporanea in una reinterpretazione in chiave tecnologica del dinamismo meneghino.