Una base consistente di partenza c’è. L’obbligo della fattura elettronica nelle operazioni business to business (B2B), che il Ddl di bilancio vuole far debuttare in due tempi, può contare già sulla notevole esperienza maturata verso le pubbliche amministrazione. Da gennaio a ottobre di quest’anno sono circa 23,5 milioni i file passati attraverso il Sistema di interscambio (Sdi) dell’agenzia delle Entrate diretti verso le Pa centrali e locali che poi possono procedere a pagare i loro fornitori. Come ha ricordato ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, all’inaugurazione dell’anno di studi della Guardia di Finanza «resta prioritario intensificare la digitalizzazione del sistema economico ed estendere la fatturazione elettronica, considerando che il flusso attuale è di 2,5 milioni di fatture al mese: si tratta di uno strumento imprescindibile nella lotta all’evasione».
Scendendo nei dati di dettaglio a livello territoriale, si vede come al top ci sia la Lombardia con oltre 3,3 milioni di documenti digitali. Curioso segnalare come la quota maggiore di questa cifra (85,3%) riguardi fatture verso Pa locali. Mentre i rapporti di forza sono completamente ribaltati se si considera una regione come il Lazio: seconda per invii a livello nazionale (poco più di 3 milioni da gennaio a ottobre). ma in cui il 62,4% dei documenti è indirizzato alla Pa centrale. Numeri che riflettono la presenza dei ministeri nella Capitale.