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cronaca

In Svezia record di violenze sessuali. Ma forse non è così

Sono circa 215mila i reati a sfondo sessuali registrati nell’Unione europea nel 2015 dalla polizia. Un terzo di questi (circa 80mila) sono stupri. Secondo i dati di Eurostat, le vittime di stupro sono donne in 9 casi su 10 mentre quelle di aggressioni a sfondo sessuale sono donne in 8 casi su 10. Quasi tutte le persone imprigionate per questa tipologia di crimine sono di sesso maschile (la percentuale è del 99%).

 

La sorpresa (apparente) arriva se andiamo a guardare la popolazione dei singoli Stati membri: a registrare il maggior numero di violenze sessuali, infatti, è la Svezia, con 178 crimini di questo tipo ogni 100mila abitanti. A seguire, la Scozia (163), l’Irlanda del Nord (156), l’Inghilterra e il Galles (113) e il Belgio (91). Per quanto riguarda gli stupri, Inghilterra e Galles registrano il maggior numero di casi (62 ogni 100mila abitanti), seguiti dalla Svezia. Brutte notizie quindi per la civilissima Svezia? Non proprio. I dati, lo sottolinea la stessa Eurostat, non riflettono il reale numero di crimini sessuali violenti che si verificano. Registrano solamente il numero di crimini di questo tipo denunciati e quindi registrati dalla polizia. La posizione in classifica dei vari Paesi, quindi, è influenzata dalla consapevolezza generale e dall’attitudine nei confronti della violenza sessuale. Sarebbe a dire che i numeri sono più alti dove si denuncia di più.

Il tema di come conteggiare e raccontare con i numeri le violenze sessuali è complesso: basti pensare che anche solo la definizione di violenza sessuale o di stupro non è omogenea in tutti i Paesi europei e anche le modalità di raccolta dei dati sono molto differenti.

Nei numeri appena visti di Eurostat, per esempio, i dati del Regno Unito sono disponibili solo scorporati per le singole nazioni, mentre per esempio per l’Italia non sono disponibili i dati degli stupri e della violenza sessuale in genere ma solo quelli delle aggressioni a sfondo sessuale. Inoltre, tutti questi dati possono arrivare da diverse fonti (polizia, ospedali, ricerche, statistiche nazionali, dati raccolti dalle associazioni, eccetera), ma una stima completa, chiara e veritiera delle dimensioni del fenomeno della violenza di genere non è facile da ottenere. La necessità di avere numeri certi e comparabili è stata affermata dall’Unione europea come dalle Nazioni Unite in diverse occasioni (qui e qui , per esempio). L’Eige (European Institute for Gener Equality), molto impegnato anche su questo fronte e sul fronte della ricerca, sottolinea che la differenza tra l’incidenza della violenza da un lato e i dati ufficiali dall’altro possono essere rappresentati così:

(foto da qui http://eige.europa.eu/gender-based-violence/data-collection )

Insomma, di lavoro anche solo sul fronte della comprensione del fenomeno, ce n’è ancora molto da fare.

 

(Di violenza di genere abbiamo parlato nell’ebook #HoDettoNo, scaricabile gratuitamente dal sito del Sole 24 Ore)