Con l’M&A mondiale che nel 2017 ha contenuto le perdite a un -3,2%, l’Italia dimostra una performance decisamente sotto la media. Tra i big, peggio di noi fa solo la Gran Bretagna che, complice la Brexit, subisce un calo delle acquisizioni da parte degli investitori stranieri del 60 per cento.
Al contrario, quello appena passato è stato un anno particolarmente effervescente per la Spagna: nonostante l’incertezza che per diversi mesi ha tenuto sott’acqua la Catalogna, il Paese nel suo insieme ha portato a casa oltre 40 miliardi di euro in partecipazioni straniere nelle proprie aziende, con un aumento del 32% rispetto al 2016.
Bene sono andate anche la Germania e la Francia, che nel 2017 hanno entrambe contabilizzato oltre 61 miliardi di euro, con una crescita rispettivamente del 7,6% e del 13,3 per cento. Né Parigi né Berlino dunque sembrano aver pagato il prezzo delle rivendicazioni protezionistiche presentate a Bruxelles a più riprese nel corso del 2017: al commissario Ue per il Commercio, Cecilia Malmström, si è chiesto infatti di fermare le acquisizioni in Europa da parte di società che beneficiano di finanziamenti pubblici e che non rispettano le regole del mercato.