Il fintech è una grande opportunità, anche per dare impulso allo sviluppo del credito non bancario. Lo ha ricordato anche il vice direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, in occasione di una recente audizione alla commissione Finanze della Camera. Peccato che gli investimenti delle banche italiane in questo campo siano ancora limitati. In soldoni, secondo i dati raccolti dalla stessa Bankitalia, la spesa destinata all’innovazione tecnologica arriverebbe al 5% di quella registrata complessivamente in Europa e per l’avvio di progetti in questo campo sarebbero stati stanziati, dalle grandi banche, solo 120 milioni di euro.
Se guardiamo al volume di finanziamenti destinati al fintech e all’insurtech su scala mondiale, troviamo una certa analogia. Nel 2016 (i dati sono di Towers Watson Securities, CB Insights, FTPartners e dell’Annual Fintech Almanac) le startup innovative della finanza e del mondo assicurativo hanno raccolto oltre 28 miliardi di dollari, rispetto ai circa sette del 2012, e nei primi due trimestri del 2017 hanno saputo intercettare oltre 13 miliardi. Alle fintech europee, sempre nel 2016, è andato però solo il 9% degli investimenti (circa 2,6 miliardi) mentre il valore del funding di quelle italiane (la fonte è Dealroom.co) si è fermato a 13 milioni di dollari, posizionando la Penisola all’ottavo posto in Europa. Nel 2017 Satispay ha chiuso un round (record) da 18,5 milioni di euro ma è evidente e risaputo che il nostro ecosistema sia ancora (molto) indietro.
Il programma di accelerazione “Magic Wand” battezzato ieri presso il Fintech Disctrit di Milano dall’incubatore Digital Magics, in collaborazione con diversi grandi operatori (fra cui Bnl Gruppo Bnp Paribas, Credito Valtellinese, Intesa Sanpaolo, Banca Sella, Società Reale Mutua di Assicurazioni e Ubi Banca), va per l’appunto in questa direzione. L’obiettivo? Creare il più importante centro di eccellenza italiano per l’innovazione nel settore della finanza e delle assicurazioni. Dieci le startup selezionate (sulle oltre 50 iscrittesi alla call) per un percorso di mentorship di sei mesi; ognuna riceverà un primo grant di 5mila euro mentre alle sei imprese che dimostreranno (dopo due mesi di accelerazione) le migliori performance rispetto agli obiettivi di crescita andrà un secondo grant di 15mila euro e l’accesso alla fase finale di “Magic Wand”, dove saranno vagliate per possibili investimenti da Neva Finventures, Innogest, SellaVentures e dalla stessa Digital Magics.
Fra i progetti selezionati e pronti a partire con il programma c’è un po’ di tutto. #InvestFT, per esempio, è un robo advisor che collega in un unico portale tutte le opportunità offerte dalle piattaforme italiane ed europee di peer to peer lending, equity crowdfunding, invoice trading e real estate crowdfunding. Cloudesire è una suite che abilita operatori finanziari e service provider a distribuire in modo automatizzato prodotti e servizi di ogni tipo, applicando modelli di sottoscrizione “as a service” con pagamenti a consumo. Nell’insurtech operano invece Axieme e Coverholder, la prima con un servizio che propone polizze di “gruppo” attraverso un meccanismo social e la seconda con una piattaforma che sfrutta avanzati algoritmi per semplificare e personalizzare il processo di intermediazione assicurativa, eliminando lo scambio manuale di dati. Sui generis la soluzione di EasyTax Assistant, e cioè un assistente virtuale che aiuta in modo intuitivo a gestire al meglio (in cloud) le spese passive per ottimizzare il risparmio fiscale. Moneymour, infine, è un metodo di pagamento per l’e-commerce che permette di ricevere prestiti istantanei per concludere gli acquisti online e pagare l’importo a rate.