Walter Sabatini è davvero Re Mida? E’ senz’altro tra i direttori tecnici-sportivi più celebri, circondato da un’aura di straordinarietà che lo vuole una specie di Re Mida, in grado di trasformare il Nagatomo di turno in oro o, piuttosto, di scovare un Leo Messi in erba. Al di là delle difficoltà dell’esercizio che proponiamo con questa serie di post, il caso suo è reso più difficile dal fatto che per due stagioni è stato il plenipotenziario della Roma, mentre dall’anno scorso è entrato nella galassia Suning. Il che significa che segue le attività sia dello Jiangsu che dell’Inter, condividendo con Ausilio gli onori, e soprattutto gli oneri, di un mercato difficile come quello nerazzurro. Vediamo i risultati.
2015/2016
Sia sul fronte acquisti che su quello cessioni, il saldo della stagione è ampiamente positivo. La valorizzazione di giocatori come Paredes, per quanto discontinuo, e la plus-valenza legata alla cessione di Romagnoli, per esempio, rendono il bilancio decisamente buono e ci consentono di rilevare un aspetto che abbiamo spesso taciuto nella nostra analisi: analizzare le prestazioni di un direttore sportivo è difficile perché, appunto, non si tratta di un uomo solo al comando, ma di una persona che agisce all’interno e in pieno coordinamento con un intero team di talent scout e osservatori che, per esempio, scovano talenti in grado di arricchire il vivaio. È da lì, per esempio, che possono arrivare i Romagnoli di turno.
2016/2017
Anche il 2016/2017 è all’insegna del +, con una sessione acquisti straordinaria. Salah, rivelazione alla Fiorentina, è sbocciato alla Roma e oggi fa le fortune del Liverpool con prestazioni da top player. Lo stesso dicasi per Emerson o Dzeko, anche lui acquistato quando sembrava un giocatore avviato a un lento declino e, invece, tornato a essere tra i centravanti più decisivi d’Europa. Brillante l’operazione Rudiger.
Soddisfacente anche il saldo delle cessioni, con buone plusvalenze legate alla cessione di Pjanic e a quella di Dodò, terzino in via d’estinzione prima all’Inter e poi alla Sampdoria.
2017/2018
La sessione estiva scorsa è la prima all’Inter e, dunque, questi dati vanno letti insieme a quelli di Ausilio e, soprattutto, ai vincoli e della Uefa e del governo cinese.
Il saldo è negativo sia sul fronte acquisti sia su quello cessioni, ma vanno fatti dei distinguo: brillano, per esempio, l’operazione Skriniar, con un giocatore che sta ampiamente giustificando un investimento iniziale importante. Pesa poco il valore negativo associato a Bastoni (che può essere a tutti gli effetti considerata una scommessa che deve ancora rivelare il suo valore atteso). Molto negativa, invece, la scelta di destinare un budget significativo per l’acquisto di Dalbert, corteggiato per mesi e che, tuttavia, per tutto il girone d’andata, è stato un terzino timido e inconcludente.
Negativo anche il saldo delle cessioni, dove comunque si registrano alcune operazioni efficaci, come la vendita di Caprari con relativa plusvalenza, nonché la cessione di Banega. L’Inter è zavorrata da giocatori in disuso spesso pagati con ingaggi stellari, difficili da piazzare all’Italia e all’estero.
Il caso di Sabatini è forse emblematico di un elemento chiave: la società e la struttura della stessa contano assai sull’operato di un direttore sportivo. Difficile valutare le capacità del singolo in un contesto pieno di variabili che confondono i risultati. I saldi, in ogni caso, ci fanno propendere per una valutazione positiva della performance dell’uomo forte di Suning.
I dati sono stati presi dal portale www.transfermarkt.it e fanno riferimento alla stagione sportiva in corso e alle due precedenti. L’attuale sessione di mercato invernale è esclusa dal calcolo.
Nel caso un giocatore sia stato acquistato durante una delle stagioni considerate e quindi rivenduto non è stato considerato l’attuale valore di mercato ma il prezzo di vendita del cartellino.
Qualora un giocatore sia stato acquistato a parametro zero e quindi ceduto con la stessa formula o svincolato, è stato escluso dal calcolo. Del resto, almeno dal punto di vista del cartellino, si tratta di un’operazione a somma zero.
Come si legge il grafico: i giocatori sono ordinati per differenza tra prezzo di acquisto e valore di mercato. O tra prezzo di acquisto e di cessione se hanno già cambiato maglia. Le barre sono verdi se il giocatore ha generato una plusvalenza, rosse se ha causato una minusvalenza. Le dimensioni della barra fanno riferimento all’età: più è grande, più giovane è il calciatore in questione.