Ripugnante», «immondo», «inaccettabile», «ingiustificabile», «disgustoso». Così la Germania ieri, attraverso un portavoce del governo, alcuni ministri, uomini politici di spicco e commentatori, ha condannato la notizia riportata tra domenica sera e lunedì mattina da “Sueddeutsche Zeitung” e “Stuttgarter Zeitung”, secondo la quale i gas di scarico delle auto diesel di tre colossi tedeschi sarebbero stati provati su 25 cavie umane in un laboratorio clinico in Germania. Vw, Bmw e Daimler hanno preso le distanze ieri dal test che però è stato richiesto da un gruppo di ricerca fondato e sostenuto dalle stesse tre case automobilistiche.
La Società di Ricerca europea per l’Ambiente e la Salute nei Trasporti (EUGT), fondata da Vw, Daimler e Bmw nel 2007 (allora anche con Bosch che è poi uscita prima degli esperimenti) e chiusa nel 2017, ha promosso «un breve studio di inalazione con biossido di azoto (NO2) su 25 persone sane». L’esperimento su «persone sane», stando alla ricostruzione delle due testate tedesche, è riconducibile a un rapporto EUGT che descrive le attività tra il 2012 e il 2015 presso un laboratorio clinico dell’università di Aachen su persone sane: l’inalazione di aria inquinata durava per sessione svariate ore, per un periodo durato settimane. L’esperimento non avrebbe rilevato effetti nocivi sui “pazienti”.