Alla Banca d’Italia dovrebbero essere attribuiti i poteri investigativi che ha oggi la Consob e, quindi, l’utilizzo della polizia giudiziaria per effettuare accessi, ispezioni e perquisizioni. Inoltre, con una riforma di due articoli del testo unico sulla finanza, le due Authority dovrebbero essere obbligate a trasmettersi i verbali integrati delle ispezioni con una comunicazione sintetica delle prescrizioni comunicate all’istituto di credito e da pubblicare poi nel prospetto informativo.
Sono queste le principali proposte di riforma delle regole sui controlli finanziari e la vigilanza bancaria che arrivano dalla relazione di maggioranza approvata ieri dalla Commissione d’inchiesta. Indicazioni contenute in un documento di 52 pagine in cui si offre un resoconto di tutto il lavoro svolto a San Macuto negli ultimi tre mesi, un’ampia analisi dei sette casi di crisi indagati e per ognuno dei quali non mancano i rilievi sui ruoli «non sufficientemente efficaci» svolti da Vigilanza e Consob in un contesto di gravissima crisi economica e di precise responsabilità dirette di diversi manager degli istituti.