Martedì 23 gennaio sono state rivelate le candidature per la 90esima edizione degli Oscar. La cerimonia di premiazione si terrà domenica 4 marzo e sarà condotta, per il secondo anno di fila, dal comico Jimmy Kimmel. Manca ancora più di un mese all’attesissimo momento, ma le nomination hanno già regalato alcune sorprese.
Innanzitutto l’ingresso di The Shape of Water – l’ultima creazione di Guillermo del Toro – nella classifica delle pellicole con più nomination, ben 13 tra le quali “miglior regia” e “migliore attrice protagonista”.
La forma dell’acqua entra così nell’Olimpo dei film con più mention, alla pari di capolavori come Via col Vento, Forrest Gump e Mary Poppins. Come ogni anno, dunque, la scommessa sul numero di obiettivi che verranno effettivamente centrati è aperta. Nel 2017 La La Land aveva totalizzato “appena” 6 vittorie, a fronte di 14 nomination.
Ottimo risultato anche per Dunkirk e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, che ricevono rispettivamente 8 e 7 nomination. Sono invece 4 le candidature per il film di Guadagnino, Chiamami col tuo nome: miglior film, miglior attore, miglior sceneggiatura e miglior canzone originale.
The Post porta a casa solo 2 menzioni. Tra queste, quella a Meryl Streep, che ottiene la 21esima nomination in carriera come migliore attrice protagonista. Spazio alle donne, dunque: nominate anche Rachel Morrison, la prima donna nella categoria “miglior fotografia” e Greta Gerwig (per Lady Bird), la prima a ottenere la candidatura come miglior regista dopo il 2010 – quando Kathryn Bigelow vinse per The Hurt Locker.
Le strategie di distribuzione delle pellicole candidate all’Oscar
Un numero consistente delle pellicole in gara non sono ancora state rese disponibili per il grande pubblico: dei 9 candidati sono infatti solo 3 (The Post, Get Out e Dunkirk) quelli che hanno adottato una strategia di diffusione su larga scala.
Come si legge su Flowing Data le rimanenti 6 pellicole hanno preferito uscire in pochi cinema per cercare di sfruttare in seguito – all’alba della nomination all’Oscar – il clamore mediatico e la curiosità del pubblico. Il grande favorito, The Shape of Water di Guillermo del Toro, è stato inizialmente distribuito in appena due sale a New York, diventate 39 (in 15 diverse città) nell’arco di una settimana. Mentre l’apice è stato raggiunto nel periodo natalizio, con oltre 700 cinema in tutto il Paese.
L’obiettivo è semplice: allungare il più possibile la vita della pellicola. In base all’analisi di Evie Liu e William Davis negli ultimi otto anni i principali candidati per la categoria “Miglior film” hanno utilizzato entrambe le strategie in modo abbastanza uniforme: nel 51% dei casi la scelta è ricaduta sulla prima, mentre nel restante 49% è stata adottata quella definita “platform”.
Tuttavia, in 7 premiazioni su 8 la statuetta è stata assegnata a una delle pellicole che avevano utilizzato la seconda tattica: The Hurt Locker (2010), Il Discorso del Re (2011), The Artist (2012), 12 anni schiavo (2014), Birdman (2015), Il caso Spotlight (2016), Moonlight (2017).
L’analisi dei dati dei box office degli ultimi anni ha dato ragione alla strategia della diffusione progressiva: alcuni film sono infatti riusciti a incrementare in modo esponenziale gli incassi, dopo aver ricevuto la nomination all’Oscar. Il caso più sorprendente è stato quello di Il lato positivo, che ha visto raddoppiare i guadagni.
Sebbene non ci sia una regola fissa, solitamente la strategia della distribuzione su larga scala è stata adottata da film con budget molto alti, nella speranza di ottenere incassi elevati per coprire, fin da subito, i costi di produzione e di marketing. Al contrario, pellicole con portafogli più ridotti hanno cercato di limitare le spese promozionali con strategie platform.
Se quindi le modalità di diffusione sembrano poter influenzare la vittoria della tanto desiderata statuetta, bisogna però considerare anche il mese di rilascio della pellicola. Dal 2009 al 2016, infatti, il 76% dei candidati ha fatto la sua comparsa nelle sale tra ottobre e dicembre. Tuttavia, di quelli rilasciati nell’ultimo mese dell’anno, nessuno è mai riuscito a vincere il premio, dimostrando così che uscire troppo vicino alla stagione degli Oscar può ridurre le chance di vittoria.