Siamo 54esimi su 180. Secondo l’Indice di Corruzione, realizzato dall’Organizzazione internazionale Transparency International c’è poco da sorridere. L’indice sulla percezione della corruzione del 2017 evidenzia che la maggior parte dei paesi sta facendo progressi minimi o nulli nel porre fine alla corruzione, mentre ulteriori analisi mostrano giornalisti e attivisti in paesi corrotti che rischiano la vita ogni giorno nel tentativo di parlare apertamente.
L’indice, che classifica 180 paesi e territori in base ai livelli percepiti di corruzione del settore pubblico secondo esperti e uomini d’affari, utilizza una scala da 0 a 100, dove 0 è altamente corrotto e 100 è molto pulito. Quest’anno, l’indice ha rilevato che più dei due terzi dei paesi ha un punteggio inferiore a 50, con un punteggio medio di 43. Sfortunatamente, rispetto agli ultimi anni, questa scarso rendimento non è una novità.
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Dal 2012, diversi paesi hanno migliorato in modo significativo il loro indice, compresa la Costa d’Avorio, il Senegal e il Regno Unito, mentre diversi paesi sono diminuiti, tra cui la Siria, lo Yemen e l’Australia.
L’analisi, che incorpora i dati del Comitato per proteggere i giornalisti, mostra che negli ultimi sei anni più di 9 giornalisti su 10 sono stati uccisi in paesi che hanno totalizzato 45 o meno nell’indice. Ogni settimana almeno un giornalista viene ucciso in un paese altamente corrotto.
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