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cronaca

La notte degli Oscar. Chi li vincerà? Ecco le nostre previsioni

La 90ª edizione della cerimonia degli Academy Awards, anche conosciuti come gli Oscar, si terrà al Dolby Theatre di Los Angeles nella notte italiana del 4 marzo 2018. Mentre il nostro paese sarà alle prese con lo spoglio dei risultati elettorali dopo una giornata importante, Jimmy Kimmel, già conduttore della precedente edizione, annuncerà i nuovi vincitori.

A contendersi le statuette ci saranno i candidati annunciati lo scorso 23 gennaio 2018. Il film che ha ricevuto il maggior numero di candidature è stato La forma dell’acqua – The Shape of Water, con tredici totali. Una pellicola che potrebbe portarsi a casa diverse statuette, compresa quella di miglior film.

Il grande favorito Guillermo del Toro non può però dormire sonni tranquilli, ricordando quanto successo lo scorso anno a La La Land. La pellicola diretta da Damien Chazelle fu capace di ottenere 14 nomination, eguagliando il record di Titanic e del film del 1950 Eva contro Eva, diretto da Joseph L. Mankiewicz, con Bette Davis e Anne Baxter. Le statuette portate a casa furono però solo 6, tra cui miglior regia e miglior attrice protagonista per Emma Stone. Mancando il premio più ambito, quello di miglior film, andato a Moonlight di Barry Jenkins.

The Shape of Water porterà a casa l’Oscar sfuggito a La La Land? Noi di InfoData abbiamo provato a predire i risultati di questa 90esima edizione degli Academy Awards, concentrandoci sulle categorie più importanti. Come già avevamo fatto lo scorso anno (anche noi convinti della stauetta a La La Land).

 

Metodologia

Come ogni anno, a precedere gli Academy Awards esiste un numero considerevole di altri premi, da sempre importanti per poter azzardare una previsione sulle statuette degli Oscar. L’analisi è partita da questo presupposto per tentare di anticipare quali potrebbero essere i papabili vincitori.

I premi scelti per l’analisi sono:

Nella categoria miglior film: British Academy, Directors Guild of America, Golden Globe, National Board Review, Producers Guild of America, Satellite Award, Screen Actor Guild, Writers Guild.

Nella categoria miglior regista: British Academy, Directors Guild of America, Golden Globe, Satellite Award, Screen Actor Guild.

Nella categoria miglior attore/attrice: British Academy, Golden Globe, National Board of Review, Satellite Award, Screen Actor Guild.

Le probabilità di vittoria per ogni premio è stata calcolata sulla base della metodologia descritta da Nate Silver di FiveThirtyEight, leggermente modificata. La percentuale calcolata si basa sulla capacità storica degli altri premi di predire il vincitore dell’Oscar nel corso degli ultimi 25 anni. Il primo dei parametri presi in considerazione.

Un secondo aspetto da tenere presente è la possibilità che, lavorando come professionisti nel mondo del cinema, alcuni membri della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che gestisce gli Oscar, possano, con buona probabilità, far parte anche di un’altra associazione. Potrebbero essere contemporaneamente membri del Directors Guild of America, o della British Academy of Film and Television Arts. Quei gruppi, nel momento dell’assegnazione dei premi, inviano le schede a i loro membri, proprio come fa l’Academy. Le probabilità che personalità del cinema aderenti a più gruppi votino nello stesso modo anche agli Oscar diventa dunque molto più alta, di conseguenza il risultato più attendibile in ottica Academy Awards.

Il calcolo parte dunque da questi due importanti aspetti. Il parametro di accuratezza storico viene elevato al quadrato e, nel caso si verifichi una sovrapposizione di appartenenza come descritto nel precedente paragrafo, moltiplicato per 2. Questo punteggio, calcolato per ogni premio preso in considerazione, viene assegnato al vincitore. 1/5 della cifra sarà invece aggiunta alla somma per chi ha ricevuto una nomination. Una volta sommati tutti i valori i punteggi sono stati normalizzati in percentuale.

Chi vince gli Oscar?

A partire dalla nostra analisi possiamo affermare che The Shape of Water ha buone probabilità di vincere il premio come miglior film. Non solo per le 13 nomination agli Oscar, ma soprattutto delle vittorie ai Directors Guild of America e Producers Guild of America, i premi con la più alta accuratezza storica negli ultimi 25 anni. Le probabilità che la pellicola diretta da Guillermo del Toro conquisti gli Academy sono al 33,5%, precedendo Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, al 26,7%.

Aggiungiamoci però la solita buona dose di incertezza. La La Land aveva, secondo le nostre analisi, il 37,43% di possibilità lo scorso anno, contro il 13,49% di Manchester by the sea e il 13,19% di Moonlight.

Del Toro e The Shape of Water sono inoltre favoritissimi per il premio alla regia, raccogliendo un 61,9% dovuto ai premi messi in bacheca: British Academy, Director Guild of America e Golden Globe, più le nomination ai Satellite Awards. Un 61,9% che sembra dare una certa sicurezza di conquistare la statuetta.

Niente da fare invece per Sally Hawkins, protagonista di The Shape of Water nel ruolo di Elisa Esposito, donna affetta da mutismo che lavora come addetta alle pulizie in un laboratorio governativo, dove incontrerà l’altro protagonista del film, una creatura acquatica interpretata da Doug Jones. La Hawkins ha il 17,5% di probabilità che il suo nome venga annunciato come quello della miglior attrice protagonista. Secondo le nostre analisi la statuetta andrà a Frances McDormand, nel ruolo di Mildred Hayes in Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri), come detto candidato anche all’Oscar come miglior film.

Continuiamo con gli Oscar al femminile. L’analisi si è anche concentrata sugli attori non protagonisti. Tra le donne Allison Janey è la grande favorita, visti British Academy e Golden Globe conquistati. I calcoli le assegnano un buon 65,6% di probabilità di conquistare l’ambita statuetta. Il film è I, Tonya, incentrato sulla controversa vita della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, interpretata da Margot Robbie (candidata come miglior attrice protagonista, con basse probabilità di vittoria), protagonista nel 1994 di uno dei più grossi scandali sportivi degli Stati Uniti d’America.

Miglior attore protagonista e non protagonista sembrano ben avviati verso le mani di Gary Oldman e Sam Rockwell, considerando le percentuali superiori al 60%. Soprattutto Oldman pare non avere assolutamente rivali, dopo aver reinterpretato il celebre Primo Ministro britannico Winston Churchill, agli inizi della Seconda Guerra Mondiale. Il film si intitola L’ora più buia (Darkest Hour) ed è diretto da Joe Wright (già regista di Orgoglio e Pregiudizio e Anna Karenina). Sam Rockwell è invece il giovane poliziotto con problemi di violenza e di alcolismo Jason Dixon in Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Pellicola capace di raccogliere ben 7 candidature agli Oscar, tra cui miglior film, miglior attrice protagonista, miglior attore no protagonista, miglior attrice non protagonista, miglior sceneggiatura originale.

Una menzione la merita l’ultima interpretazione di Sir Daniel Michael Blake Day-Lewis, ovvero un tre volte premio Oscar come miglior attore. Difficilmente arriverà la quarta statuetta, ma il suo ritorno alla recitazione, guidato dal regista Paul Thomas Anderson, gli è valsa l’ennesima candidatura. Il Filo Nascosto è ambientato nella Londra degli anni cinquanta all’interno del mondo della moda. È il primo film di Day-Lewis dal 2012 ma soprattutto potrebbe essere l’ultimo della sua carriera: nel giugno dello stesso anno l’attore ha annunciato infatti il suo ritiro anche dal mondo del cinema.

Se parliamo di numeri e grandi attori è giusto chiudere ricordando che, anche quest’anno, concorrerà al ruolo di miglior attrice Meryl Streep. La Streep detiene il record di candidature ai Premi Oscar, 21 in totale, più di ogni altro attore o attrice nella storia. Anche lei, come Daniel Day-Lewis, conserva 3 statuette degli Academy. Quella come migliore attrice non protagonista per Kramer contro Kramer (1979) oltre che due come migliore attrice protagonista per La scelta di Sophie (1982) e per The Iron Lady (2011).