Un nuovo esecutivo andrà a formarsi nelle prossime settimane, dopo delle elezioni che hanno confermato una ormai cronica difficoltà della nostra Repubblica di creare maggioranze stabili. Intanto queste elezioni hanno raccontato il crollo della sinistra italiana, oltre che dei partiti dell’establishment. Grandi vincitori il Movimento 5 Selle e, soprattutto, la Lega di Salvini, per la prima volta partito egemone del centrodestra.
Per raccontare Cinquant’anni di vita Repubblicana abbiamo realizzato una grafica interattiva, che è possibile esplorare per scoprire il ritratto della nostra nazione nei volti dei suoi Presidenti del Consiglio. Cliccando sulle icone che rappresentano i 22 Premier dal 1966 a oggi, è possibile scoprire di più su partiti di appartenenza, governi, periodi storici, durata del mandato e percentuale di giorni in carica sul totale del periodo analizzato. Quanti governi e Presidenti del Consiglio abbiamo avuto, quanto sono durati a Palazzo Chigi, quante volte è stato necessario un rimpasto e un nuovo governo nel periodo compreso tra due successive elezioni.
<
Quello che ci apprestiamo a vivere sarà il 44esimo governo dal 1966. Cinquant’anni che hanno visto alternarsi al Palazzo Chigi 22 diversi presidenti del Consiglio, alla guida di 44 governi, per un totale di un governo ogni 923 giorni. In media uno ogni 2 anni e mezzo, praticamente metà della durata naturale della legislatura. 32 governi e una media di uno ogni 235 giorni durante la cosiddetta Prima Repubblica, mentre sono 448 i giorni di durata media dei governi della Seconda Repubblica.
Silvio Berlusconi, con 3312 giorni da Premier ripartiti su quattro governi, rimane il politico che ha occupato più a lungo le sale di Palazzo Chigi, precedendo un altro dei principali protagonisti della storia repubblicana, il democristiano Giulio Andreotti. Tra i più importanti esponenti della Democrazia Cristiana, Andreotti è la personalità politica col maggior numero di incarichi. Sette volte presidente del Consiglio tra il 1972 e il 1992, compreso il governo di “solidarietà nazionale” nato dopo il rapimento Moro, ricordato anche come il “Governo della non sfiducia”, vista l’astensione del Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer durante la votazione per la fiducia.
Giulio Andreotti detiene anche il record del più breve periodo di pienezza dei poteri nella storia della Repubblica Italiana, oltre che il terzo a vedersi rifiutato il voto di fiducia dal parlamento. Una situazione che portò alle prime elezioni anticipate della storia repubblicana. Il Governo Andreotti I fu il ventisettesimo governo della Repubblica Italiana, il sesto e ultimo della V legislatura, precedendo del Governo Andreotti II. Rimase in carica dal 18 febbraio 1972 al 26 giugno 1972, per un totale di 128 giorni, ovvero solamente 4 mesi e 8 giorni. Molti meno furono i giorni fino alle dimissioni, solo 9, dopo che il governo non ottenne la fiducia in parlamento.
Quello che sta per chiudersi, il Governo Gentiloni, è il sessantaquattresimo esecutivo della Repubblica Italiana, il terzo della XVII legislatura. Il governo è entrato in carica il 12 dicembre 2016. Il giorno delle elezioni il Governo Gentiloni ha raggiunto 445 giorni di legislatura, attestandosi come dodicesimo governo più lungo degli ultimi cinquant’anni, oltre che il terzo a guida Partito Democratico.
Un partito in grave difficoltà. Il grande sconfitto di queste elezioni è indubbiamente il segretario Matteo Renzi. Renzi ha guidato, tra il 22 febbraio 2014 e il 7 dicembre 2016, il quarto governo più lungo della Repubblica dal 1966. 1019 giorni da Premier, Berlusconi II e Berlusconi IV, oltre che dal primo Governo Craxi, dilungatosi dal 4 agosto 1983 al 27 giugno 1986. Matteo Renzi si pone al momento al decimo posto tra i presidenti del Consiglio per durata d’incarico.
Il sessantacinquesimo esecutivo della Repubblica Italiana è a oggi di difficile decifrazione, seppur si preannunci come uno dei più complessi periodi della storia repubblicana. Complesso e, a suo modo, rappresentante una cesura, con due forze che mai avevano raggiunto percentuali simili. Quanto durerà il prossimo governo e quale volto aggiornerà questo ritratto della Repubblica Italiana è ancora presto per dirlo.