L’8 Marzo, comunemente noto come “Festa della Donna”, è il giorno in cui, a livello internazionale, si celebrano i traguardi e le conquiste sociali verso l’uguaglianza dei sessi e, al contempo, si ricorda quante ancora siano le discriminazioni subite da parte delle donne in gran parte del mondo.
Secondo una previsione da parte dell’ONU in occasione della passata Giornata Internazionale della donna, l’auspicio è che l’effettiva parità di genere possa avvenire entro il 2030.
Sebbene le differenze siano ancora tangibili in diversi aspetti della vita, è innegabile che rispetto al passato, specialmente nei paesi “occidentali”, le disparità si stanno lentamente assottigliando su più fronti.
C’è però un dettaglio che a prescindere dalla provenienza geografica sembra essere ancora piuttosto marcato nella quotidianità di uomini e donne e, più precisamente, si tratta proprio di come viene speso il tempo nell’arco della giornata.
Uno studio pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) ha analizzato il tempo speso da parte di uomini e donne (tipicamente con età a partire dai 15 anni) provenienti da diverse nazioni nelle cinque macro attività che costituiscono il classico iter giornaliero composto da 1440 minuti.
Nel dettaglio la suddivisione prevede lavoro pagato o studio, lavoro non pagato (come ad esempio lavori di casa, cura dei figli o volontariato), cura personale (sonno, alimentazione, visite mediche), tempo libero ed infine tutte le altre attività che non rientrano nelle categorie precedenti.
Nell’infografica seguente (da consultare in orizzontale per dispositivi mobili), sulla sinistra è rappresentata una torta che indica le abitudini delle donne per ogni singola nazione esaminata, ripartite per le 5 marco attività indicate in legenda.
Sulla destra invece, la tabella indica la differenza in minuti tra uomo e donna nel tempo speso per le stesse 5 attività.
Tanto più alto sarà il valore della differenza, tanto più acceso sarà il rosa della cella e sarà sinonimo di una condizione in cui è la donna che dedica tanti più minuti a quella particolare attività; per contro, un numero molto negativo, sarà associato ad una cella azzurro intenso che indicherà un attività per cui è l’uomo a dedicare maggiore tempo.
Cliccando su ciascuna intestazione delle colonne, è possibile ordinare le righe a seconda della metrica di interesse, così come passando il cursore sulle celle farà spuntare un pop up che riporta i dettagli per singola nazione.
Donne nel Mondo
Dando uno sguardo alle singole ripartizioni delle giornate per paese, emerge che le donne francesi sono quelle che si dedicano maggiormente alla cura personale (colore giallo) con ben 761 minuti distaccando di quasi un’ora le italiane (705) e le greche (702), mentre sul fonte diametralmente opposto, per quanto riguarda l’attività che prevede lavoro ma non ricompensato (verde), si aggiudicano la prima posizione le donne messicane (383 minuti) seguite da indiane (352) e portoghesi (328).
Dal punto di vista del lavoro retribuito o dello studio (viola), svettano tre nazioni orientali nei primi quattro posti con al comando la Cina (291 minuti) che precede la Lettonia (288), Korea (273) e Giappone (272), mentre per quanto riguarda il tempo libero (rosso), è interessante come siano le donne nordiche a guidare la lista con norvegesi in testa a fronte di 366 minuti, seguite a ruota da belghe (346) e danesi (320).
Uomini e Donne
È innegabile che due delle cinque categorie esaminate presentano un’evidenza cromatica piuttosto lampante: le donne dedicano molto più tempo degli uomini a tutte le attività di lavoro che non vengono retribuite, mentre il tempo speso per il lavoro pagato o lo studio risulta inequivocabilmente maggiore sul fronte maschile.
India e Messico sono due esempi piuttosto evidenti di questa diversa distribuzione tra sessi come dimostrano i 300 minuti in più (cella colore rosa acceso) spesi dalle donne messicane (352) rispetto alla controparte maschile (52) per lavoro non retribuito, oppure come indicato dai 206 minuti di differenza in favore degli uomini indiani (colore azzurro e segno negativo) frutto appunto della differenza tra sesso maschile (391 minuti) e femminile (185) nell’ambito lavorativo o accademico.
Molto più equilibrata la situazione nei paesi dell’Est e del Nord Europa dove in certi casi il tempo dedicato a lavoro retribuito o studio differisce tra i due sessi per valori inferiori ai 60 minuti, come in Estonia (19 minuti), Finlandia (39) e Svezia (53).
Se il tempo libero, anche se per valori tutto sommato contenuti, presenta una connotazione ancora una volta più “di stampo” maschile, il tema della cura personale sembra essere equamente ripartito tra uomini e donne come dimostrano gli estremi cha passano dai 44 minuti in più a favore delle donne statunitensi fino ad arrivare ai 33 minuti in più da parte degli uomini indiani.
In questo scenario, l’Italia è caratterizzata da una differenza particolarmente evidente sul fronte del lavoro non retribuito come indicato dai 176 minuti in più spesi dalle donne (settimo valore assoluto), mentre per quel che concerne il lavoro pagato e lo studio si colloca circa a metà della graduatoria a fronte degli 88 minuti impiegati in più da parte degli uomini.