Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
cronaca

UE, 120mila cambi di cittadinanza nel 2016. Uno su quattro riguarda rumeni

Sono poco più di 120mila i cittadini europei che, nel corso del 2016, hanno cambiato passaporto. Ma hanno potuto continuare a muoversi liberamente all’interno dell’area Schengen. In altre parole, cittadini UE che hanno ottenuto la cittadinanza di un altro Paese dell’Unione. A dirlo è Eurostat, che ha appena pubblicato i dati relativi ai nuovi europei. Ovvero un milione di persone che, due anni fa, hanno ricevuto la cittadinanza da una delle 28 nazioni che fanno riferimento a Bruxelles.

La stragrande maggioranza è composta da extracomunitari che, completata la trafila burocratica, sono diventati europei. Ma c’è anche una quota di persone che europee lo erano già: ha solo cambiato nazione. Il quadro completo è riassunto da questa infografica.

 

Il filtro consente di selezionare il Paese che si vuole prendere in considerazione. Nel riquadro superiore viene visualizzata la cittadinanza di origine delle persone che sono state accolte. Quello superiore mostra invece la destinazione scelta da coloro che hanno deciso di rinunciare alla cittadinanza della nazione selezionata in favore di quella di un altro Paese europeo. Più una bandiera è grande, ovviamente, maggiore è il numero di cambi di cittadinanza censiti dall’istituto europeo di statistica.

Dal punto di vista delle ‘partenze’, se è lecito usare questa espressione, il fenomeno riguarda in particolar modo Romania e Polonia. È da questi Paesi, infatti, che sono partiti poco meno di 50 dei 120mila europei che nel 2016 hanno cambiato cittadinanza. In particolare, Bucarest conta 29mila cittadini in meno, Varsavia 19mila.

Campionessa dell’accoglienza è invece la Germania. Berlino ha concesso infatti quasi 32mila dei 120mila nuovi passaporti censiti da Eurostat. Al secondo posto il Regno Unito, con poco più di 17mila, poco distante l’Italia, terza assoluta. Sono stati infatti 16.953 i cittadini europei che nel corso del 2016 hanno giurato sulla Costituzione nelle mani del sindaco del loro comune, diventando così a tutti gli effetti cittadini italiani.

Di questi, oltre il 76% sono ex cittadini rumeni. Si tratta di oltre 12mila persone partite dalla Romania che, dopo i tempi previsti dalla legge, sono diventate italiane. Ci sono poi 1.500 ex polacchi e 889 bulgari.

L’Italia, però, non è solo punto di arrivo, ma anche di partenza. Nel 2016 sono stati 8mila i cittadini italiani che hanno scelto di dire addio all’inno di Mameli per cantare una nuova canzone. E la scelta è caduta principalmente sul Deutschland über alles, l’inno della Germania. Sono infatti oltre 3.500 gli immigrati italiani a Berlino che hanno scelto di ottenere la cittadinanza tedesca. Mentre altri 1.300 scatteranno in piedi sulle note del God save the Queen: questo perché diventati sudditi di Sua Maestà.

Per il resto, il Paese che ha visto meno partenze, appena 57, è stato il Lussemburgo. Mentre quello che ne ha accolti di meno è stata la Lituania: nel 2016 solo due lettoni e un, o una, ungherese hanno scelto di trasferirsi in pianta stabile a Vilnius.