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politica

Premier donne? Sono poche e durano poco

Sono una rarità e in genere hanno vita breve. Le donne cape di Stato o premier in giro per il mondo sono un club esclusivo, sebbene il novero continui a crescere con gli anni. Uno studio del World Economic Forum censì 56 Paesi su un totale di 146 nazioni, con un’incidenza del 38%, che nella storia dell’ultimo mezzo secolo avevano avuto leader donna. La discriminante, per rientrare nella statistica, era che fossero rimaste in carica per almeno un anno. Già perché non è mica un’eccezione un mandato sotto i dodici mesi: è successo a 13 leader che non sono rientrate quindi nello studio del Wef.

Il record, negativo, è stato di Ivy Florence Matsepe-Casaburri (18 September 1937 – 6 April 2009), politica sudafricana a cui venne affidato l’incarico di Capo costituzionale e ufficiale dello Stato ad interim il 24 settembre del 2008, a cavallo fra le dimissioni di Thabo Mbeki e la nomina ufficiale di Kgalema Motlanthe. Un mandato lampo di sole 14 ore. Certo non è l’unica: Ecuador e Madagascar hanno avuto capi di stato donna che sono durati due giorni, neanche il tempo della cerimonia di insediamento.

Se si fa una fotografia oggi della situazione a livello mondiale, le leader donna sono quindici, di cui solo otto capi di governo, secondo i dati del Wef, escluse le monarchie naturalmente. Il loro numero è più che raddoppiato dal 2000, eppure nel consesso degli Stati membri delle Nazioni Unite contano solo per il 10%. A ben guardare, l’Europa gioca un suo ruolo primario in questo cambiamento: tre quinti dei Paesi con una leader al comando sono proprio nel Vecchio continente. Non solo: non si tratta di “Paesi minori”. In Gran Bretagna la nomina di Theresa May ha fatto sì che le leader salissero in tutto a quota sette in Europa se si contano anche la presidente dell’Estonia Kersti Kaljulaid (dall’ottobre 2016) e la presidnete della Confederazione svizzera Doris Leuthard (2017). Nel Nord Europa, poi, una donna ai vertici della politica non è una novità, a parte in Svezia dove non c’è mai stata una capa di Stato nella storia dle Paese.  L’Islanda, ad esempio, è stata guidata da una presidente e da una prima ministra per 20 anni nell’arco degli ultimi 50. Norvegia e Finlandia, dal canto loro, contano mandati per un totale di 13 e 12 anni rispettivamente a donne leader.

Fra i Paesi occidentali il Nord America non brilla per presenze femminili nei luoghi di comando: Stati Uniti e Messico non hanno mai visto una donna salire sullo scranno più alto della politica del Paese, mentre in Canada l’unica donna prima ministra è durata solo quattro mesi.

Adesso è arrivato il turno dell’Italia e il toto nomi ne ha individuati quattro: Marta Cartabia (classe 1966), Fabiola Gianotti (classe 1960), Lucrezia Reichlin (classe 1954) e Anna Maria Tarantola (classe 1945). Ma chiunque sia, uomo o donna, quanto durerà? Probabilmente neanche il tempo per rientrare nella prossima statistica del World Economic Forum.