Negli Stati Uniti cresce il consumo di droga è sempre più un problema. Aumentano i decessi per overdose, aumenta la preoccupazione degli americani, di pari passo con le dichiarazioni agguerrite contro i trafficanti e le pene più severe per lo spaccio evocate da Donald Trump. Ma a essere sotto accusa non solo solo le droghe spacciate illegalmente nelle strade, ma anche i farmaci legalmente prescritti a base di oppioidi.
Da una ricerca appena realizzata dal Pew Research Center, nove americani su dieci che vivono nelle aree rurali affermano che la tossicodipendenza rappresenta un problema (più o meno grave), così come per l’87% di coloro che vivono nelle aree urbani e l’86% di quelli che vivono nelle aree suburbane. La ricerca, realizzata tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo di quest’anno, ha coinvolto oltre 6.500 adulti. Una quota consistente in tute e tre le tipologie di area ritiene che le droghe rappresentino un problema “grave”. Questo è vero soprattutto per chi vive nelle aree rurali e urbane (50% e 46%) mentre tra coloro che vivono nelle zone suburbane la percentuale scende al 35%.
Negli Stati Uniti già dal 2016 si parla ufficialmente di un’epidemia da oppioidi (una definizione che include i farmaci a base di oppioidi, l’eroina e il fentanile, un potente oppioide sintetico). Lo stesso presidente Usa, Donald Trump, alla fine dello scorso anno ha denunciato la grave crisi legata alle morti da oppioidi, parlando di emergenza nazionale. Un’emergenza che però non riguarda solo le droghe illegali: il 40% delle morti per overdose da oppioidi, infatti, riguarda casi di oppioidi prescritti. Si tratta di farmaci antidolorifici, analgesici e sedativi molto potenti e il tema dell’eccesso di prescrizioni è molto dibattuto negli Usa.
Nel 2016 i morti per overdose negli Stati Uniti hanno superato i 63mila casi (+21% rispetto all’anno prima, il doppio rispetto a 10 anni fa) e i dati del 2017, non ancora completi, viaggiano drammaticamente verso quota 70mila. Gli oppioidi (dall’eroina a potenti ‘pain-killer’) rappresentano i due terzi (66%) delle morti totali per overdose. L’aumento di morti per overdose è stato elevato sia nelle aree urbane che in quelle rurali e suburbane. Nelle città i decessi sono stati poco più di 19mila nel 2016 (+25% rispetto al 2015), nelle aree suburbane 36.400 (+22%) mentre in quelle rurali oltre 8mila (+9%). E proprio nelle aree rurali, va notato, la percezione della gravità del problema appare invece maggiore. Va detto che non tutte le morti per overdose derivano da tossicodipendenza: per esempio, ci sono casi come l’assunzione erronea del farmaco sbagliato.
L’aumento dei decessi per overdose riguarda bianchi, neri e ispanici in maniera sostanziale, anche se tra i neri c’è stato un aumento particolarmente consistente: +40% tra il 2015 e il 2016, da 12,2 morti ogni 100mila persone a 17,1, con un picco nelle aree urbane in cui l’incremento è stato del 50%. Guardando però il valore assoluto, nel complesso sono i bianchi ad avere un tasso di mortalità per overdose nettamente più alto: 25,3 decessi su 100mila persone, contro i 17,1 dei neri e 9,5 degli ispanici. La percezione del problema, però, appare ribaltata rispetto alla realtà: le droghe sono vissute come un problema grave dal 40% dei bianchi, dal 45% degli ispanici e dal 49% dei neri
Qui trovate il consumo di droga degli italiani e il relativo post di Cristina Da Rold