La crisi del calcio italiano che negli ultimi anni, anche nelle competizioni per club, ha visto l’Italia perdere smalto a favore delle altre nazioni, si è definitivamente consumata lo scorso 13 Novembre quando la nostra nazionale non ha saputo andare oltre lo 0-0 nella gara di ritorno contro la Svezia dopo la sconfitta subita all’andata per 1-0 nei playoff per la qualificazioni mondiali.
Curiosamente, l’ultima esclusione azzurra dalla manifestazione intercontinentale risale a sessant’anni fa, quando nel 1958, proprio in Svezia, l’incontro decisivo contro l’Irlanda del nord venne perso per 2-1 infrangendo ogni speranza di accesso alla fase finale del torneo.
Dopo il mondiale del 2014, c’è grande attesa per capire se ci sarà modo di rivedere la sfida tra le due grandi favorite anche per quest’anno, ovvero la Germania campione in carica ed il Brasile che nella precedente edizione, pur essendo padrone di casa, ha dovuto arrendersi ai tedeschi dopo una sonante sconfitta in semifinale conclusasi con un incredibile 7-1, destinata a rimanere un’onta indelebile per i carioca giallo-verdi.
Stando al ranking FIFA ci sono tutte le premesse per far sì che possa esserci una rivincita visto che entrambe le formazioni risultano essere al top della graduatoria tra tutte le partecipanti.
Nell’infografica che segue, sono rappresentati i punteggi (su cui si basa il ranking FIFA) di tutte le nazioni partecipanti suddivise per il girone di appartenenza.
Passando con il cursore (click da mobile) sull’istogramma di ogni paese, è possibile visualizzare il dettaglio dei punteggi ottenuti durante gli ultimi quattro anni che vengono utilizzati come fattore di calcolo per ottenere il punteggio finale determinandone il ranking complessivo.
In aggiunta, tutte le nazioni sono elencate rispettando il ranking FIFA a fianco del quale è riportata anche la quota associata alle scommesse per la vittoria finale secondo Eurobet, rappresentate per comodità in scala logaritmica viste le quote pari a 1000 assegnate ai paesi meno accreditati.
Il calcolo del punteggio ai fini del ranking prevede l’assegnazione di punti a seguito di ogni incontro disputato e, basandosi su quattro anni di dati, l’importanza dei risultati è normalizzata mantenendo inalterato il valore dell’anno corrente, mentre gli altri tre vengono pesati in maniera decrescente al 50% nell’anno precedente, 30% nel secondo anno a ritroso, e 20% nel quarto anno esaminato.
Come anticipato, secondo l’elenco aggiornato a questo mese, la Germania ed il Brasile si posizionano nei due gradini più alti del podio rispettivamente a quota 1558 e 1431 punti, seguiti dal Belgio che, con i suoi 1298 punti, si propone come una delle possibili “sorprese” mondiali se si considera il blasone storico delle nazionali.
Dando uno sguardo alla situazione dei singoli gironi, come è ovvio che sia, c’è una favorita per ogni gruppo anche se non sempre il divario tra la capolista e le dirette avversarie è così evidente come nel caso dei campioni in carica tedeschi che dominano per distacco anche sul Messico, identificabile come seconda forza del girone F a quota 989 punti e che gli valgono il quindicesimo posto nel ranking FIFA.
Sono infatti degni di nota sia il girone E del Brasile che, almeno sulla carta, ha un margine non straordinario nei confronti della Svizzera (1199 punti) indicata come sesta nazione a livello globale, sia del girone B in cui il Portogallo (quarto nel ranking con 1274 punti) campione d’Europa in carica e guidato dal Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo è pressato dalla Spagna (decima posizione), anche se gli anni delle Furie Rosse sembrano essere forse superati.
Discorso analogo anche nel girone C in cui la Francia (settima piazza assoluta con 1198 punti) è marcata a uomo dal Perù che, seppur non possa vantare una tradizione paragonabile a quella dei transalpini, si colloca subito al di fuori della top10, togliendosi la soddisfazione di partire nominalmente davanti ad una nazione blasonata come l’Inghilterra, dodicesima a pari merito al fianco della Danimarca.
Previsioni e Scommesse
Se il ranking stilato dalla FIFA costituisce una proiezione pesata dei risultati ottenuti nel percorso quadriennale di avvicinamento al mondiale, è pur sempre vero che i numeri, per quanto possibile, possono non tenere conto di altri fattori che influiscono sull’andamento di una manifestazione come questa che, superata a fase a girone, prevede l’eliminazione diretta.
Dovendo disputare una partita secca per avanzare verso la vittoria finale e senza la possibilità di giocarsi un incontro di ritorno come accade ad esempio nella Champions League (ad eccezione della finalissima), capita che ci possano essere gare decise da episodi e di conseguenza non è da escludere che il valore dei singoli possa determinare l’esito di una gara anche solo con una giocata del fuoriclasse di turno.
È forse anche per questo motivo che quando si tratta di puntare sulla vincitrice della competizione, si è propensi a considerare in prima battuta quelle squadre che storicamente hanno calcato i palcoscenici finali del torneo e non deve stupire se le quote associate alle nazionali non rispecchiano fedelmente il ranking della Fédération Internationale de Football Association.
Se per la Germania e il Brasile, la quota associata ad entrambe pari a 5,35 è perfettamente allineata con la graduatoria, così non è ad esempio per il Belgio e il Portogallo la cui vittoria è quotata rispettivamente a 11,5 e 27, decisamente di più di quanto non accada per la Spagna (7,25), la Francia (7,5) e l’Argentina (10,5).
E rimanendo nella top10 stilata dalla FIFA, i casi della Polonia (quota fissata a 81 volte la posta giocata) e della Svizzera (125) sono ancora più in controtendenza dal punto di vista delle scommesse specie se paragonati a nazioni come la Croazia che a fronte del ventesimo posto nel ranking, in caso di vittoria del mondiale pagherebbe una quota pari a 33.
Come è tradizione, alla Russia che è il paese organizzatore, i bookmaker riconoscono una quota influenzata dal fattore campo più che dal reale valore dei numeri: posizionata al settantesimo posto nella classifica FIFA, il moltiplicatore per le scommesse sui padroni di casa è infatti fissato a 51.