Gli abitanti di diverse città italiane le considerano, in Europa, fra quelle dove è più difficile trovare un buon posto di lavoro. Lo mostrano i risultati di un’indagine condotta dall’istituto europeo di statistica, e pubblicata dal consorzio di data journalism European Data Journalism Network.
Lo studio ha sottoposto ai cittadini di circa 120 grandi comuni europei molte domande su aspetti della loro vita quotidiana. Fra esse anche alcune su quanto ritengono sia facile trovare un buon posto nella loro città, oppure un’abitazione a un prezzo ragionevole. Contando il numero di coloro che hanno rispetto in maniera negativa – abbastanza oppure decisamente – possiamo farci un’idea di quali sono i luoghi di maggiore insoddisfazione sotto questo aspetto.
Fra tutte quelle coinvolte, Palermo e Napoli appaiono in cima per numero di scontenti, e anche Torino e Roma restano comunque parecchio in alto. Più vicine al resto del gruppo Verona e Bologna, le uniche due italiane con valori non estremi in questo senso.
Migliore appare invece la situazione delle abitazioni, dove invece soltanto a Roma e Bologna troviamo che le opinioni negative risultano di almeno due persone su tre o più. Per fare un paragone, 19 parigini ogni 20 sono insoddisfatti del mercato delle case nella propria città, e anche in diverse città tedesche siamo sul 90% o più del totale.
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I numeri di Eurostat tornano buoni anche per cercare di capire se nel tempo la situazione è migliorata oppure l’opposto. Nelle due domande di cui ci stiamo occupando troviamo evoluzioni contrarie: peggiora spesso la percezione di quanto è facile trovare un buon lavoro, mentre diminuiscono gli scontenti del prezzo delle case.
Al primo caso fanno eccezione Napoli e Palermo, dove la percentuale di insoddisfatti del lavoro tutto sommato è rimasta identica dal 2009. Si tratta però di numeri già talmente elevati che è difficilissimo vederli aumentare ancora. In tutte le altre città cresce invece la fetta di chi ritiene complicato trovare un buon posto, anche se a Roma meno rapidamente che altrove.
Nell’altro verso, appunto, va invece la percezione di quanto è difficile trovare casa. In ciascuna città studiata la fetta di abitanti scontenti si è ridotta moltissimo – a volte anche di trenta punti percentuali. Il cambiamento in positivo nelle risposte sul costo degli immobili si deve, con tutta probabilità, al grosso calo del loro prezzo. Secondo gli ultimi dati ISTAT dal 2010 al 2015 il prezzo medio delle abitazioni è calato di circa il 15% – ancora di più per quelle già esistenti –, e da allora praticamente non si è mosso.
Una brutta notizia per i proprietari, che hanno visto diminuire il valore di quanto posseduto, è – almeno per una volta – una buona notizia per chi piuttosto quelle case le deve comprare.
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