Quando si tratta di decidere il momento in cui sposarsi, alcuni mesi dell’anno restano i preferiti a prescindere dal tipo di rito: tarda primavera e inizio estate oppure settembre sono popolari sia per chi decide di farlo in chiesa, che per coloro che scelgono di sposarsi in comune.
Detto questo, però, fra i due riti le preferenze sono tutt’altro che identiche: in quello religioso i periodi preferiti sono super concentrati, tanto che troviamo mesi come quelli a inizio anno in cui di cerimonie ce ne sono davvero poche. Quando si parla di rito civile invece la scelta è più varia, e nel 2016, ci dicono i dati Istat, diverse migliaia di matrimoni non in chiesa ci sono stati anche da gennaio a marzo, oppure a novembre – altro mese praticamente ignorato da chi preferisce ancora il rito religioso.
Differenze niente male esistono anche quando passiamo da una provincia all’altra, e non sempre nel verso che immagineremmo. Prendiamo Roma e Milano, le due città principali: data la non leggerissima differenza di clima, verrebbe facile ipotizzare che nella seconda gli sposi tendono a virare verso mesi più caldi.
Eppure almeno nei matrimoni civili non è così, e i primi tre mesi dell’anno vengono preferiti più spesso nel capoluogo lombardo che nella capitale. Anzi ai neo-coniugi milanesi il caldo non sembra piacere proprio, tanto che anche agosto compare assai meno di frequente. Lo stesso vale a grandi linee un po’ per tutto il nord, dove agosto non sembra andare molto a genio e al contrario piacciono di più i primi mesi dell’anno.
La preferenza per i mesi estivi resta comunque un’abitudine piuttosto recente. Rispetto al 2004, che è il primo anno da cui possiamo partire per analizzare i dati Istat, per il rito religioso sono diventati più popolari i mesi che vanno da giugno a settembre, altri come novembre o dicembre sono stabili, e gli altri ancora calano. Nelle cerimonie con rito civile le tendenze sono simili ma le cose sono cambiate meno.
Qui però compare un cane che si morde la coda. Diventa difficile dire se sono davvero le preferenze a essere variate nel tempo, oppure lo spostamento che vediamo dipende solo dal fatto che al nord il rito civile è ormai comunissimo, e magari è quello a spingere in un verso o nell’altro. D’altronde la decisione non è banale – chiedere agli sposi stessi per conferma – e non è affatto escluso che in mezzo alla fine c’entrino tanti altri motivi diversi come famiglia, lavoro, amici e chissà cos’altro ancora.