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politica

Omicidi, furti e rapine. La percezione della sicurezza e i dati di realtà

 

Scalzati, giustamente, dalle prime pagine dalla notizia del crollo del ponte Morandi a Genova, come da tradizione a Ferragosto il Viminale ha presentato i dati relativi alla sicurezza. Reati, lotta alla criminalità organizzata, immigrazione: un bilancio del lavoro svolto nel periodo compreso tra il  agosto 2017 ed il 3 luglio di quest’anno dalle forze dell’ordine.

 

Concentrandosi sui primi, ovvero omicidi, furti e rapine, la notizia positiva è che sono in costante calo. Circostanza che stride con la realtà di un Paese in cui un italiano su quattro ha paura di girare da solo per strada la sera. E uno su dieci è terrorizzato all’idea di rimanere in casa da solo. Timori a parte, la fredda realtà dei numeri è questa:

 

 

Più un punto è grande e scuro, maggiore è il numero di reati commessi nel corso dell’anno. O denunciati, per quanto riguarda furti e rapine. Ma, del resto, se non vengono segnalati alle forze di polizia è impossibile contarli. L’anno indica l’annualità nella quale è stato presentato il rapporto. Dal momento che quest’ultimo viene tradizionalmente rilasciato nella giornata di Ferragosto, i numeri fanno riferimento ai dodici mesi precedenti. Ovvero alla prima metà dell’anno indicato e alla seconda metà di quello prima.

 

Entrando nel dettaglio, ecco gli omicidi. Tra il luglio 2011 e l’agosto 2012 ne sono stati registrati 555. Negli ultimi dodici mesi, invece, solo 319. Detto che anche uno soltanto è di troppo, si tratta di una riduzione del 42,5%. Da segnalare che il calo è costante.

 

Al contrario, invece, di quanto avviene per i furti. Che dal 2012 al 2014, sempre con le precisazioni fatte per quanto riguarda l’indicazione temporale, sono cresciuti da 1 milione e 497mila a 1 milione e 568mila. Punto massimo dal quale è iniziata una costante discesa, fermatasi per ora al milione e 189mila degli ultimi dodici mesi. In questo caso, il calo dal 2014 a 2018 è del 24,2%.

 

Sul fronte delle rapine, il punto massimo si è toccato nel 2013, quando le denunce relative a questi crimini hanno superato le 44mila unità. Mentre l’ultimo rapporto ne conta appena 28mila. La contrazione in questo caso è del 35,8%.

 

Andamento che certamente interesserà poco le vittime di furti e rapine, colpiti direttamente. Se si guarda al quadro generale, però, i numeri evidenziano una positiva tendenza al calo di questi reati. Che nonostante la contrazione, continuano a spaventare gli italiani.

Ultimi commenti
  • Carlo Seno |

    Non sono d’accordo . La sensazione non e6 data dai “grandi” reati ma dalla delinquenza spicciola.

  • Carlo Seno |

    Non sono d’accordo . La sensazione non e6 data dai “grandi” reati ma dalla delinquenza spicciola.

  • Francesca |

    Purtroppo da un po di tempo ho imparato a mie spese a fidarmi quasi esclusivamente della mia esperienza diretta; troppo spesso i “dati” ufficiali” sono fatti ad arte semplicemente cambiando “le condizioni al contorno” con cui vengono raccolti ed evidenziati.
    Sulla sicurezza in particolare io mi riferisco a quella della casa dove si abita: 20.30 anni fa un furto in appartamento, specie con me all’interno presente, era una cosa rara, tanto rara che bastava essere lontani dai centri abitati più caotici come Roma e si poteva dormire con le finestre aperte anche a primo piano.
    Oggi il 50% di quelle case, compresa la mia, sono dotate di inferriate perchè abbiamo subito dei furti con scasso delle porte e finestre.
    Certo il mio è un campione ridotto relativo a me, ai miei parenti, ai miei amici e conoscenti e semplicemente ai miei vicini. Ma ovviamente se vedo inferriate che crescono non posso pensare che siano solo frutto della paura visto quanto costano e quanto sono brutte e come sono nate quelle su cui ho informazioni “dirette”.
    Detto questo come faccio, almeno sui furti in casa dove posso misurare direttamente, a fidarmi?
    Semplicemente mi fido più della mia percezione che di quella di un “sistema” che ormai, e non solo sulla sicurezza, mi propina sempre cose che non sembrano rispondere alla realtà; e mi riferisco ad esempio a lavoro ed economia.
    Un Saluto
    Francesca

  • Francesca |

    Purtroppo da un po di tempo ho imparato a mie spese a fidarmi quasi esclusivamente della mia esperienza diretta; troppo spesso i “dati” ufficiali” sono fatti ad arte semplicemente cambiando “le condizioni al contorno” con cui vengono raccolti ed evidenziati.
    Sulla sicurezza in particolare io mi riferisco a quella della casa dove si abita: 20.30 anni fa un furto in appartamento, specie con me all’interno presente, era una cosa rara, tanto rara che bastava essere lontani dai centri abitati più caotici come Roma e si poteva dormire con le finestre aperte anche a primo piano.
    Oggi il 50% di quelle case, compresa la mia, sono dotate di inferriate perchè abbiamo subito dei furti con scasso delle porte e finestre.
    Certo il mio è un campione ridotto relativo a me, ai miei parenti, ai miei amici e conoscenti e semplicemente ai miei vicini. Ma ovviamente se vedo inferriate che crescono non posso pensare che siano solo frutto della paura visto quanto costano e quanto sono brutte e come sono nate quelle su cui ho informazioni “dirette”.
    Detto questo come faccio, almeno sui furti in casa dove posso misurare direttamente, a fidarmi?
    Semplicemente mi fido più della mia percezione che di quella di un “sistema” che ormai, e non solo sulla sicurezza, mi propina sempre cose che non sembrano rispondere alla realtà; e mi riferisco ad esempio a lavoro ed economia.
    Un Saluto
    Francesca

  • Giovanni |

    Vi chiedo di evidenziare questi dati per evitarci di diventare tutti dei cowboy, e ritrovarci a fare delle sfide all’ultimo sangue. Ditelo anche al Sig. Felpetta. Grazie

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