Nell’infografica che segue tutte le città censite nell’analisi sono rappresentate sulla mappa mediante un marker circolare colorato in base ad un gradiente semaforico che spazia dal verde per i valori minori fino al rosso intenso dei valori più alti.
Analogamente, anche l’istogramma rappresentante le nazioni di appartenenza delle città, è colorato seguendo lo stesso criterio cromatico e può essere utilizzato come filtro per zoomare il paese di interesse isolandone le città dal resto di quelle presenti nel panorama continentale.
Per cambiare la prospettiva dell’analisi è possibile selezionare l’indice di interesse mediante l’apposito menu a tendina in alto.
Andando alla ricerca delle grandi capitali, Parigi compare in quattordicesima posizione (84,6), Londra è diciannovesima (81,3), mentre per trovare Roma si deve scendere fino all’ottantunesimo posto (69) e addirittura all’ottantaseiesimo per Berlino (67,75).
Tra le undici città italiane, sono sei quelle che, a differenza della città eterna, presentano un valore che si attesta nell’intorno superiore al 70: prima a livello italiano è Firenze con un indicatore pari a 77,2 seguita da Genova (75,4), Milano (73,9), Padova (73,5), Trieste (71,5) e Bologna un filo staccata a 69,5.
Ma gli alloggi restano a buon mercato rispetto a NY
Interagendo con i vari indici è possibile notare che, sebbene ci siano distribuzioni più o meno differenti per le varie città, tutto sommato per ogni indicatore ci sono almeno un paio di nazioni per le quali i valori superano quota 100, sintomo di costi anche superiori a quelli di New York considerati come riferimento.
C’è però un unico scenario per il quale i costi europei sono complessivamente molto inferiori al riferimento della Grande Mela, ovvero l’indicatore degli alloggi, in questo caso rappresentato dagli affitti (Rent Index).
Pur considerando anche le città più care sotto questo aspetto, come Londra (70,3), Ginevra (69,2) e Zurigo (62,6), il divario con il riferimento americano è davvero evidente sia a livello di singoli centri urbani, sia a livello nazionale dato che solamente tre paesi hanno fatto registrare valori medi superiori a 50 (Lussemburgo 61,3; Islanda 57,4; Svizzera 52,8).
Questa tendenza sembra ripercuotersi in parte anche in una distribuzione continentale più omogenea nella quale sono tante di più le città contrassegnate da un colore tendente al verde ed in cui spiccano invece quelle poche in cui l’indicatore relativo all’affitto si attesta su valori superiori al 35.
Con un valore medio pari a 24,2 anche l’Italia non fa eccezione su questo fronte e, anche a fronte dei casi di Milano, città più cara della nazione a pochi decimi di punti da quota 40, e di Roma (36,7), la maggior parte delle località censite per il nostro paese si attestano attorno al valore 20.