Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
politica

Sono 12 milioni i nonni in Italia. Ma come stanno davvero i nostri anziani?

Sono 12 milioni i nonni in Italia, uno su tre si occupa tutti i giorni dei nipoti e in tantissimi impiegano l’eccedenza mensile di denaro per aiutare figli e familiari. A loro è dedicata la festa che si celebra oggi. A Roma, girotondo con con 1000 nonni e nipoti a Piazza del Popolo. E la Comunità di Sant’Egidio ricorda: gli anziani sono un pilastro del welfare.

Noi di Info Data siamo andati a vedere i numeri degli over 65 per capire come stanno. Stando ai più recenti dati Eurostat  , scrive Cristina Da Rold, l’Italia è il paese con il più alto tasso di over 65 rispetto alla popolazione di età compresa fra i 15 e i 64 anni. Il 35% degli italiani nel 2017 ha più di 65 anni, cinque punti percentuali sopra rispetto alla media europea. Complessivamente in 20 anni la percentuale di europei anziani è passata dal rappresentare il 22.5% della popolazione, al 30%.

La notizia è positiva, perché significa che gli italiani hanno un’aspettativa di vita alta, dato confermato in più occasioni. Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che si tratta di un esercito di persone, molte delle quali fanno fatica a prendersi cura di sé e a eseguire le attività quotidiane di base, come evidenziano i dati raccolti nell’ultimo rapporto annuale di OsservaSalute , che raccontano come stanno quelle persone che a causa di problemi di salute, convivono con delle limitazioni gravi e non gravi nelle proprie attività quotidiane, che durano da almeno 6 mesi. Si tratta di persone che vivono in famiglia (sono state intervistate 16 mila famiglie), sono quindi esclusi gli ospiti presso strutture sanitarie o simili.

Quali sono le difficoltà

Il 9% degli over 65 intervistati (uno su dieci) ha difficoltà a vedere, il 19% (uno su quattro) a sentire, il 35% (uno su 3) a camminare per più di 500 metri, e sempre uno su tre non riesce a salire o scendere una rampa di scale.

Un over 65 su 10 fra chi ha una qualche limitazione, precisamente l’11,2% di loro, ha molta difficoltà o non è in grado di svolgere le attività quotidiane di cura della persona senza ricevere alcun aiuto, quali mangiare da soli anche tagliando il cibo, sdraiarsi e alzarsi dal letto o sedersi e alzarsi da una sedia, vestirsi e spogliarsi e usare i servizi igienici, fare il bagno o la doccia. La percentuale di persone non autonome in queste attività si attestano al 3,2% tra gli anziani di età 65-74 anni, al 12,0% tra quelli della classe di età 75-84 e al 36,2% tra gli ultra 85enni.

Qui emerge il gap fra nord e sud: nel Meridione il 14% degli over 65 con limitazioni dichiara di avere difficoltà nella cura della propria persona, contro il 9% del nord e il 12,7% del centro.

Nel dettaglio, in Calabria, in Puglia e in Umbria, Abruzzo e Sardegna questa percentuale supera il 25%, mentre rimane intorno al 15% in Veneto (ha difficoltà nella cura di sé il 13,6% degli over 65), in Valle d’Aosta (10%), in Piemonte (15,5%) e nella Provincia Autonoma di Trento (16%).

Per quanto riguarda invece le attività domestiche di base al di là della cura della persona, ben il 30,3% degli ultra 75enni ha molta difficoltà o non è in grado di usare il telefono, di assumere autonomamente le proprie medicine e di gestire le risorse economiche, preparare i pasti, fare la spesa, svolgere attività domestiche leggere e svolgere occasionalmente attività domestiche pesanti. Sono difficoltà che riguardano il 13% dei 65-74 anni, il 38,0% dei 75-84 anni e addirittura sette ultra 85enni su dieci.

Dolore fisico e malessere psicologico

Un aspetto spesso poco trattato è quello del dolore fisico, che riguarda il 56% degli italiani con più di 65 anni che hanno una qualche forma di limitazione. Questa percentuale di persone dichiara un dolore da moderato a molto forte. Fra chi non ha queste limitazioni, soffre di dolore fisico il 16,2% degli over 65. Circa il 20% degli over 65 con limitazioni invece dichiara di convivere con un disturbo depressivo, più o meno grave.

Chi ha più bisogni, ha meno supporto

Il paradosso è che chi fra gli over 65 ha questo tipo di limitazioni nelle attività quotidiane può contare in realtà su un minor supporto sociale rispetto alle persone di pari età senza limitazioni. Considerato che quasi il 100% degli over 65 italiani riceve un qualche aiuto, anche solo da parte dei familiari, fra chi ha limitazioni la fetta di chi riceve un supporto debole è maggiore rispetto gli over 65 sani, mentre è minore la percentuale di chi riceve un aiuto forte nelle attività quotidiane.

Dichiara di ricevere un forte supporto sociale il 25,3% delle persone con limitazioni – una persona su quattro – contro il 26,7% delle persone senza limitazioni. A questi si aggiunge un altro 53,8% di persone che percepisce un livello di supporto sociale intermedio, contro il 56,9% delle persone senza limitazioni.

Le differenze regionali sono comunque molto forti. In Umbria il 41% degli over 65 con limitazioni riceve un supporto forte. Segue la provincia autonoma di Trento con un 34,6%, Bolzano con un 32% e la Calabria con un 31% di queste persone fortemente aiutate nelle loro attività quotidiane. In diverse altre regioni non si arriva nemmeno al 20%: Marche, Lazio, Puglia e Valle d’Aosta.