Cinque anni fa la competenza più ricercata sul mercato del lavoro era il social media marketing. Nel 2017 esserein grado di organizzare campagne pubblicitarie sui social non rientra più nemmeno nella top 10. Ora le aziende cercano soprattutto chi sia in grado di lavorare nella network and information security. Che in mezzo ci siano stati scandali come quello di Cambridge Analyitica forse è solo una coincidenza. O forse no.
Resta il fatto che un modo per cercare di capire l’evoluzione del mercato del lavoro è proprio quello di affidarsi ad un social network. Si trattra, ovviamente, di LinkedIn, la piattaforma nata per far incontrare domanda e offerta. Ed è esattamente quello che ha fatto Ben Jones, direttore di Tableau Public, la piattaforma free di datavisualization sviluppata da Tableau Software. Il quale ha pubblicato su data.world sia il database che una visualizzazione tratta da questi dati. Una dataviz che permette di comprendere con un colpo d’occhio come è cambiato il mercato del lavoro negli ultimi anni.
Intanto, la viz è controintuitiva. Nel senso che a primeggiare è la skill con il numero dieci, mentre quella con il numero 1 si trova in fondo alla top 10. Il campione in carica è il cloud and distributed computing. Chi è in grado di gestire i dati sulle nuvole vede la sua competenza premiata dal mercato ormai da tre anni di fila. Nel 2013 in cima alla classifica c’era il social media marketing, che ora è sparito. Mentre nel 2014 si premiava l’analisi statistica, che nel 2017 resiste comunque al secondo posto.
Altro indicatore che consente di capire come siano cambiate le cose è quello del mobile development. Nel 2013 lo sviluppo di applicazioni era la seconda skill più richiesta dal mercato. O almeno da quelle aziende che utilizzando LinkedIn come strumento di recruiting. Lo scorso anno questa competenza è scivolata al nono posto.
Che dagli smartphone le competenze richieste si stiano spostando verso i big data lo afferma anche un altro elemento. Ovvero la data presentation, skill entrata in top10 nel 2016 al settimo posto, salita al sesto lo scorso anno. Chiaramente, non c’è nulla di scientifico in questo. Nel senso che non tutte le aziende necessariamente si affidano a LinkedIn per ricercare personale. Ma i numeri estratti da Jones danno comunque una rappresentazione della direzione che sta prendendo il mercato. Una direzione che appare sempre più data driven.