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cronaca

“Where are they?”: guida terrestre per avvistamenti extraterrestri

Correva l’anno 1950 quando una delle menti più brillanti del ventesimo secolo, durante una pausa pranzo in cui si stava già parlando di altri temi, pronunciò con enfasi la domanda tra lo stupore misto ad ilarità dei colleghi.

La paternità del quesito ha un’origine italiana e, più precisamente, è da attribuire ad Enrico Fermi, fisico romano e vincitore del Premio Nobel per “l’identificazione di nuovi elementi della radioattività e delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti” nel 1938.

Benchè fosse un uomo di scienza, la genesi della domanda è curiosamente da ricercare in uno scambio di battute con alcuni colleghi avvenuto nel 1950 in merito ad una vignetta satirica apparsa su un giornale a seguito del presunto avvistamento di un UFO.

L’interrogativo nel corso degli anni ha poi assunto un’importanza maggiore sfociando in quello che oggi viene ricordato come il paradosso di Fermi.

A fronte dell’innumerevole numero di stelle osservabili è plausibile pensare che la vita possa essere nata su numerosi pianeti, dando quindi origine a diverse civiltà extraterrestri; il che conduce quindi alla domanda che sta alla base del paradosso.

Se l’Universo pullula di civiltà sviluppate, perché non abbiamo ancora ricevuto delle prove, come comunicazioni radio o navi spaziali?

Se i contributi “fisici” come potrebbero essere le onde radio sono difficilmente riconducibili all’interesse generale, lo stesso non si può dire per il tema delle navi spaziali o per tutto quello che storicamente gli si è sempre accostato.

Gli UFO (Unidentified Flying Object, vale a dire oggetti volanti non identificati) sono senza dubbio uno dei temi più dibattuti in termini di vita extra-terrestre e, dagli anni ’50 in poi, sono di fatto diventati un fenomeno culturale che ha colonizzato letteratura e cinematografia, scatenando la fantasia dei curiosi da ogni parte del mondo.

Anche se ufficialmente non c’è mai stato un caso confermato e documentato da parte della comunità scientifica, i casi di avvistamenti nel corso degli anni sono innumerevoli.

Nell’infografica che segue sono rappresentati i dati censiti da Kaggle per i quali viene fornita una mappa in settori che, al passaggio del cursore (click da mobile), mostrano uno zoom sull’area di interesse con la posizione di tutti gli avvistamenti di UFO dal 1906 al 2014.
In aggiunta è presente una mappa di calore che mostra con un gradiente di verde quali siano i mesi, le ore del giorno e la combinazioni mese/ora più gettonate per gli avvistamenti, abbinata ad una word cloud con la quale sono rappresentate le forme (degli oggetti volanti) più frequenti ravvisate da parte degli osservatori.
Questi ultimi due grafici possono essere utilizzati come filtro per esplorare la mappa restringendo i casi analizzati.

La dimensione dei segnalini a forma di testa di alieno che caratterizzano ogni settore della mappa è relazionata al numero avvistamenti avvenuto in quell’area e, senza grande sorpresa, gli Stati Uniti sono particolarmente affollati.

Il numero di abitanti è sicuramente un fattore determinante nel quadro che li vede come “fan base aliena” più nutrita, e non stupisce vedere come le zone in corrispondenza dell’area di New York e della California siano quelle con il numero maggiore di eventi.

Guida Infodattica per UFO-stoppisti

Volendo credere nella veridicità delle segnalazioni come ogni UFO believer che si rispetti, e ammettendo per un momento che l’elevato numero di avvistamenti possa tradursi in una maggiore probabilità di poterne osservare uno, sulla location non dovrebbero esserci grossi dubbi.
Gli USA battono il resto del mondo senza troppa fatica e, se un biglietto aereo per l’America risultasse troppo costoso, l’unica alternativa al risparmio sarebbe il Regno Unito.

Capito il “dove” (tanto caro anche a Fermi), sembra che per quanto riguarda l’orizzonte temporale, le probabilità maggiori si abbiano dopo cena, tendenzialmente poco prima di andare a letto.

Di tutti gli avvistamenti registrati provvisti di data ed ora, sono oltre dodicimila (12314) quelli avvenuti alle 21, l’orario prediletto per i visitatori, seguiti da più di undicimila (11766) nell’ora successiva, mentre pare che negli orari “da ufficio” ci sia un netto crollo in ciascuna delle ore lavorative, in particolar modo alle 8 del mattino quando il totale delle segnalazioni non supera il migliaio (920).

Analogamente, per chi volesse dedicare periodi di tempo più estesi all’osservazione delle stelle e dei loro viaggiatori, i mesi più consigliati per investire tempo alla ricerca di UFO dovrebbero essere quelli estivi visto che è Luglio il mese ad aver fatto registrare il maggior numero di avvistamenti (10254), seguito da Agosto (9360) e da Giugno (8926).

Va prestata poi attenzione a cosa si guarda perché non è detto che le forme degli oggetti volanti siano sempre le stesse.

Dalle testimonianze raccolte, sembra che sia il concetto di luce (light) ad aver colpito maggiormente gli osservatori visto che in quasi diciottomila casi (17872) sugli oltre ottanta mila esaminati, è proprio questa non-forma a risultare prima tra tutte quelle classificate.

Tra le figure delineabili invece, il triangolo (triangle) conquista la seconda posizione con 8489 segnalazioni, mentre al terzo posto c’è il cerchio (circle, 8453), da non confondere con il più iconico disco (disk, 6005) che però non va oltre alla settima piazza (6005).