Capelli tinti, per lo più di una nuance naturale, orecchini e tatuaggi. Sono questi i modi più diffusi tra gli italiani per migliorare il proprio aspetto fisico. A dirlo sono i risultati della ricerca “Stili d’Italia”, condotta nel 2018 da Italiani.Coop intervistando 7mila italiani. Studio che posiziona gli interventi che richiedono il ricorso al bisturi in fondo alla classifica di preferenza degli italiani.
La barra verde più scura indica gli entusiasti, coloro cioè che hanno già effettuato interventi di questo tipo e sono pronti ai sottoporvisi di nuovo. In rosso, invece, gli estremisti del no: niente abbellimenti per loro, né in passato né mai. Il verde più chiaro rappresentata invece i ‘pentiti’: ovvero persone che hanno fatto ricordo ad interventi estetici ma non hanno più intenzione di farlo. In rosso chiaro, infine, coloro che ancora non hanno avuto esperienze, ma non escludono che questo possa avvenire in futuro. Passando con il cursore sulle barre, un pop-up indica la relativa percentuale.
Il 39% degli italiani si è tinto i capelli di colori naturali ed è pronto a rifarlo. Naturali nel senso della tonalità, non dei prodotti utilizzati. A questi si aggiunge un ulteriore 8,9% che invece ha scelto colori particolari. Beninteso, è possibile che questo 9% di epigoni del punk e del glam rock rientri nel novero dei 4 italiani su dieci che si colora i capelli. E che abbia scelto di passare da tonalità simili a quelle di Madre Natura ad altre più, diciamo così, artistiche.
Poco meno del 37% degli italiani ha i buchi nelle orecchie, mentre solo l’8% porta addosso piercing o dilatatori. Mentre un 17% ha un taguaggio. Analizzando i dati più in profondità, si scopre che gli interventi meno invasivi sono decisamente più diffusi tra le donne. Quando però si parla di chirurgia estetica, il discorso si ribalta:
Il 2,6% degli intervistati maschi ha affermato di aver subito interventi di rinoplastica contro il 2% delle donne. Per liposuzioni e addominoplastica la situazione è 2,1% a 2, per la mastoplastica di 2,1 a 1,7%. Ovviamente, per gli uomini si tratta di interventi di riduzione, mentre per le donne vale anche il contrario. Ma stupisce che si tratti di interventi più diffusi tra gli uomini che tra le donne. Per verificarlo, basta utilizzare il filtro in alto a destra per selezionare i diversi trattamenti rispetto ai quali “Stili d’Italia” ha interrogato gli italiani.
Sul fronte dell’età, colpisce che siano soprattutto i più giovani a ricorrere ai trattamenti estetici. Non solo quando si tratta di colorare i capelli con tinte non naturali o inserire piercing o tatuarsi. Anche quando c’è da presentarsi di fronte al chirurgo estetico, è più alta la percentuale di giovani che hanno risposto di averlo già fatto. E di essere pronti a ripetere l’esperienza. Unica eccezione, la tinta con colori naturali. In questo caso, però, il fatto di avere i capelli bianchi è certamente un motivo che spinge le persone più anziane a ricorrere alle tinte.
Sul piano geografico, infine, non si notano grandi differenze tra Nord e Sud. Quando c’è da farsi belli, insomma, prevale il sentimento di unità nazionale.
L’indagine “Stili d’Italia” è stata condotta da Italiani.Coop con metodologia Cawi (interviste on-line) su un campione di 7000 individui, rappresentativo della popolazione 18-65 anni per fascia di età, genere ed area geografica di residenza.