L’Italia è di gran lunga fra le nazioni in cui gli immigrati vengono visti in maniera più negativa. Lo mostrano i dati 2016 dello European Social Survey, una rilevazione accademica internazionale che indaga le opinioni di persone di origine diversa su un’enorme varietà di temi, così da scoprire quali valori li accomunano e quali li distinguono.
I numeri sono stati analizzati grazie all’aiuto di Marco Albertini, professore di sociologia all’università di Bologna.
Chiedendo per esempio alle persone se secondo loro gli immigrati rendono la propria nazione un posto migliore o peggiore in cui vivere, fra tutte quelle prese in esame soltanto gli abitanti di Ungheria e Russia hanno dato risposte più negative degli italiani. Nell’altro verso islandesi, insieme a svedesi e irlandesi. Fra le altre nazioni occidentali avanzate, solo l’Austria si situa nella direzione dell’Italia, anche se comunque non ne raggiunge gli estremi.
L’effetto dell’emergenza richiedenti asilo sembra essersi fatto sentire in Italia molto più che altrove. Confrontando le risposte delle persone con quelle di un’indagine precedente svolta nel 2012, l’atteggiamento negativo verso gli immigrati – pure molto presente già allora – appare più forte.
Certamente nel nostro paese ci sono stati molti sbarchi, ma esso è stato soprattutto terra di passaggio per persone che poi si sono dirette soprattutto verso l’Europa centro-settentrionale. Non a caso, infatti, il numero di richieste di asilo e poi di rifugiati effettivamente accolti in nazioni come Germania o soprattutto Svezia è stato assai superiore che nella nostra. Eppure in entrambe l’atteggiamento degli abitanti verso gli immigrati non sembra essere poi cambiato molto: troviamo soltanto un leggero spostamento verso risultati più negativi.
Quanto sia mutata la percezione degli italiani verso l’immigrazione, in soli quattro anni, lo si vede guardando un po’ in dettaglio all’intensità delle loro risposte. In una scala da zero a dieci, dove il primo valore indica un atteggiamento più negativo e l’ultimo uno positivo, a crescere in misura maggiore sono esattamente le persone secondo gli immigrati rendono il proprio paese un luogo di gran lunga peggiore dove vivere.
In linea generale, aumentano un po’ tutte le risposte dal lato negativo, e in maniera speculare diminuiscono quelle positive con un crollo di chi si pone nel mezzo esatto.
Rispetto ai flussi di immigrazione “comuni”, la percezione dei rifugiati in Italia segue una dinamica simile anche se forse meno estrema. Questo si vede per esempio chiedendo alle persone se secondo loro, in generale, molti richiedenti asilo non sono in realtà a rischio di essere perseguitati nel loro paese di origine.
Anche in questo caso l’Italia risulta fra le nazioni che più di frequente concorda con questa idea, mentre paesi come Germania, Spagna o Francia risultano tutti nella direzione opposta.
L’Est Europa rimane l’area dove prevalgono opinioni negative verso immigrati e richiedenti asilo anche chiedendo alle persone quanto generosi o severi dovrebbero essere i governi nel giudicare le richieste di asilo.
In questo caso specifico Italia e Germania hanno valori simili, mentre fa eccezione la Polonia che risulta dal lato opposto di questo dibattito, insieme a Regno Unito, Svezia e Francia. A essere molto d’accordo con l’idea è il 5% circa degli italiani, mentre la fetta di chi dice di essere in totale disaccordo vale oltre il triplo.