Gli ultimi due elementi di cui si può facilmente verificare se esiste un’associazione con il voto ai partiti è il livello di istruzione.
Il primo è forse il caso più interessante, perché fa emergere quella che è forse la caratteristica più distintiva del Partito Democratico. Spesso superato l’antichissimo arroccamento nelle “zone rosse”, come successo a molti altri partiti progressisti in giro per il mondo il PD è diventato ormai un partito urbano – votato soprattutto da persone in relativa tranquillità economica e con un alto livello di istruzione.
È alta infatti la correlazione fra regioni con parecchi laureati e voto ai democratici, anche se si tratta di un legame che esiste solo al nord.
Le preferenze politiche degli italiani il cui livello di studio arriva al più alla scuola media – che nel 2018 secondo Istat erano 25 milioni e mezzo fra chi ha almeno 15 anni – sono meno ovvie. Nessun partito risulta avere correlazioni particolarmente forti con questo gruppo, né nell’Italia settentrionale né altrove.
Nelle prossime puntate analizziamo le variabili demografiche
Nota: i risultati elettorali si riferiscono a 61.548 sezioni scrutinate su 61.576totali. Gli altri dati cui sono stati correlati i voti hanno come fonte Istat, Eurostat ed Eurobarometro. Questi ultimi, come i dati sull’istruzione degli italiani, sono purtroppo disponibili al più con dettaglio regionale il che ne limita il potenziale di analisi incrociato con il voto e vanno presi con più prudenza.