Mettere sotto la lente d’ingrandimento i risultati dell’esame di maturità, ogni anno, è un esercizio utile soprattutto per capire i limiti dei numeri che usiamo. In generale i dati sono buoni al più quanto i metodi usati per raccoglierli, e proprio la prova finale delle scuole superiori mostra un caso esemplare di quanto essi talvolta possono essere fuorvianti – persino fino a raccontare il contrario di quanto è vero.
Per capire come mai, conviene intanto guardare a cosa dicono i numeri, partendo dal comunicato del ministero dell’istruzione che ne sintetizza i risultati. All’essenza, da diversi anni a questa parte i voti della maturità tendono a essere maggiori al sud. I 100 e lode ottenuti degli studenti in Puglia, per esempio, quest’anno sono stati quasi cinque volte più frequenti che in Lombardia, e oltre il doppio della media nazionale.
Si ripropone quindi la classica divisione del paese, ma questa volta – a sorpresa – rovesciata: per qualche ragione i ragazzi del meridione andrebbero molto meglio dei loro colleghi settentrionali.
Rispetto all’anno scolastico precedente, poi, i 100 e lode sono in aumento sia nella media nazionale che in diverse regioni del sud come appunto la Puglia. Non sono variazioni enormi, e due anni non fanno certo una tendenza, ma si tratta comunque di numeri da tenere sott’occhio.